Penso di non sbagliare immaginando che molti di voi associno Rimini esclusivamente alle sue vivaci spiagge e alla movida che da tradizione caratterizza la riviera romagnola, credendo che la città abbia poco altro da offrire. Fino a pochi giorni fa – lo ammetto! – la pensavo proprio come voi.
Niente di più sbagliato! Rimini ha in serbo per i suoi visitatori molte sorprese, prima fra tutte il suo centro storico. In questo post condivido con voi l’itinerario che abbiamo percorso e tutte le tappe che ci hanno permesso di scoprire una città vivace, interessante e dal grande patrimonio storico. Un ringraziamento speciale va allo staff del Rimini Suite Hotel ed ai loro preziosi consigli su cosa vedere a Rimini grazie agli interessanti tour in bicicletta che propongono ai loro ospiti, a cui abbiamo volentieri aderito per scoprire la città da una nuova prospettiva.
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COSA VEDERE A RIMINI: IL PONTE DI TIBERIO
Il Ponte di Tiberio è un reperto di epoca romana dall’inestimabile valore. Come ricorda l’iscrizione che corre sui parapetti interni, la costruzione del ponte iniziò nel 14 d.C. sotto il governo di Augusto mentre i lavori terminarono sotto il governo di Tiberio, nel 21 d.C. Originariamente vi scorreva sotto il fiume Marecchia, il cui corso venne più tardi deviato. In pietra d’Istria, a cinque arcate ed in stile dorico, rappresenta uno dei più notevoli ponti romani superstiti. E’ sopravvissuto a numerose vicende che avrebbero potuto distruggerlo: guerre, piene, ma anche forti terremoti.


Ponte di Tiberio
COSA VEDERE A RIMINI: BORGO SAN GIULIANO
Il ponte di Tiberio costituisce ancora oggi il collegamento tra il centro di Rimini ed il piccolo borgo di San Giuliano, in origine dimora di pescatori. La sua storia è testimoniata dalle targhe affisse su alcune delle case del quartiere, che riportano il nome del pescatore che un tempo vi abitava. Qui troverete deliziose abitazioni colorate e molti murales. In poche parole, uno dei posti più instagrammabili di Rimini!


Borgo San Giuliano
COSA VEDERE A RIMINI: PIAZZA CAVOUR
Eccoci arrivati al centro politico ed economico della città fin dall’inizio del XIII secolo: Piazza Cavour. La piazza accoglie diversi palazzi e strutture degne di nota, primo fra tutti il Palazzo dell’Arengo, che sorse qui nel 1204. Sotto il porticato si amministrava la giustizia, nella sala al primo piano invece, con finestre a polifora, si riuniva l’Assemblea del Comune. Troviamo poi affacciato alla piazza il Palazzo del Podestà e il teatro Vittorio Emanuele II, oggi Amintore Galli. Al centro della piazza altri due elementi attireranno la vostra attenzione: la fontana della Pigna e la statua di Papa Paolo V, anche se i riminesi preferiscono associarla San Gaudenzo, patrono della città.


Piazza Cavour
COSA VEDERE A RIMINI: L’ANTICA PESCHERIA
Come dice il nome, qui un tempo si svolgeva il mercato del pesce. L’Antica Pescheria (o Vecchia Pescheria) si trova su uno dei lati di Piazza Cavour e consiste in un alto porticato dove oggi si vendono per lo più piante e fiori. Venne eretta nel 1747 per opera dell’architetto riminese Buonamici, vedrete ancora oggi i banchi di pietra in cui veniva esposto il pescato, un tempo protagonista delle attività commerciali della città.


Antica Pescheria
COSA VEDERE A RIMINI: CASTEL SISMONDO
Il castello deve il nome al suo ideatore e costruttore Sigismondo Pandolfo Malatesta, committente di molti dei monumenti più importanti della città. La residenza-fortezza coniugava l’intento celebrativo con l’esigenza difensiva. Dovete sapere che quello che possiamo ammirare oggi (e già vi sembrerà imponente) è, in realtà, solo il nucleo centrale della struttura originaria, che inglobava anche case, mura e torri. Erano presenti, a difesa della fortezza, anche un largo fossato e ponte levatoio.


Castel Sismondo
COSA VEDERE A RIMINI: IL TEMPIO MALATESTIANO
Opera protagonista del Rinascimento riminese, il Tempio Malatestiano viene usualmente indicato dai cittadini come il Duomo e dal 1809 è divenuto cattedrale, col titolo di Santa Colomba. Si fonda su una chiesa già esistente, dedicata a San Francesco, ma deve il suo splendore a di Sigismondo Pandolfo Malatesta, che nel 1447 decise di sistemarvi una cappella dedicata a San Sigismondo e procedette poi con rinnovi ed opere in tutta la struttura. Fu in quegli anni che vennero coinvolti artisti del calibro di Leon Battista Alberti e Piero della Francesca.


Tempio Malatestiano
COSA VEDERE A RIMINI: L’ARCO DI AUGUSTO
Arrivati all’arco di Augusto, sono rimasta letteralmente a bocca aperta quando ho appreso il primato che vanta: si tratta del più antico arco romano in Italia settentrionale. Avreste mai pensato di trovarlo proprio a Rimini? Costruito nel 27 a.C, fu dedicato dal Senato romano all’imperatore Augusto. Segnava la fine della via Flaminia, via che collegava la città romagnola a Roma. L’arco si inseriva nella cinta muraria più antica, della quale ai suoi lati sono visibili i resti, in blocchi di pietra locale.


Arco di Augusto
COSA VEDERE A RIMINI: LA DOMUS DEL CHIRURGO
In piazza Ferrari vi suggerisco di visitare la Domus del Chirurgo, ovvero i resti di un’antica domus romana risalente al II secolo d.C., che deve il proprio nome alla professione del suo ultimo abitante, medico di cultura greca. Distrutta per un incendio intorno alla metà del III secolo, la domus ha rivelato, fra le macerie del crollo, strutture, mosaici, intonaci, arredi e suppellettili che offrono una “fotografia” unica della vita nella Rimini antica. Proprio qui, tra i resti, è stato scoperto un sorprendente corredo chirurgico-farmaceutico, il più ricco al mondo giunto dall’antichità. Pensate che i resti vennero rinvenuti “per caso”, durante lavori di arredo urbano nella piazza, nella primavera del 1989.
Siate sinceri, immaginavate che a Rimini ci fossero così tante cose da vedere?
Per me è stata una sorpresa inaspettata! Il mio consiglio lo avrete già intuito: non confinate il vostro soggiorno alla spiaggia, ma partite anche all’esplorazione del centro storico della città, pronto a presentarvi tutte le sue bellezze.
Siete mai stati a Rimini? Aggiungereste qualche importante tappa all’itinerario?
A presto,
Martina