Maiorca, cosa vedere in 3 giorni: itinerario e consigli

Negli ultimi hanni seguo una bella tradizione, quella di pianificare un breve viaggio a fine estate o inizio autunno con l’obiettivo di godere degli ultimi giorni di sole e mare. Le mete più recenti sono state Santorini e Malta, quest’anno è stato il turno delle Baleari, in particolare di Maiorca. Nell’articolo di oggi troverete informazioni e consigli su cosa vedere a Maiorca in tre giorni, un itinerario alla scoperta di diverse zone dell’isola che vi farà conoscere non solo le sue spiagge, ma anche le cittadine più graziose e le zone più belle a livello naturalistico. Abbiamo trascorso sull’isola tre giorni pieni, arrivando giovedì nel tardo pomeriggio e ripartendo lunedì di prima mattina.

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Maiorca per me è stata una piacevole scoperta. Ammetto di aver avuto, fino a non molto tempo fa, più di qualche pregiudizio sull’isola: la immaginavo una destinazione adatta a chi cercava solo divertimento e feste. Niente di più lontano dalla realtà, quella è infatti solo una piccola parte dell’offerta maiorchina, parte che purtroppo scosta i riflettori dalle vere ricchezze dell’isola: la natura, i bellissimi paesi, la cultura.

Dove dormire a Maiorca

Per il nostro soggiorno di quattro notti sull’isola abbiamo scelto due alloggi. L’intento era di esplorare Maiorca quanto più possibile e, considerando anche i vantaggi di viaggiare leggeri (mi sto trovato benissimo con questo zaino), dormire in due zone diverse è stata un’ottima decisione. Ho scelto alloggi tranquilli e circondati dal verde, noleggiando l’auto è stato poi semplice spostarsi nelle località più animate durante il giorno.

Dove dormire a Maiorca: le campagne di Manacor

Abbiamo tracorso le prime due notti nella campagna di Manacor, nella parte oritentale dell’isola. Non sarete sul mare ma è una posizione comoda per scoprire la costa est. Non posso che consigliarvi questo agriturismo, è stata un’ottima esperienza. Ho amato fin da subito l’architettura tipica con mattoni di pietra a vista, il paesaggio verde, la piscina. La nostra camera era un vero e proprio appartamento, lo stile è rustico ma curato e confortevole. Anche la colazione è molto abbondante e varia.

Dove dormire a Maiorca: nella Serra de Tramuntana

È stato un grande privilegio alloggiare nella zona della Serra de Tramuntana, a mio parere la più affascinante dell’isola. Ci troviamo nella zona settentrionale di Maiorca, circondati dal complesso monutuoso che ne disegna i profili. In pochi chilometri lo sguardo spazia da un paesaggio verde e quasi montano, agli splendidi scorci sul mare. Una zona puntellata di graziosi paesini, eleganti e curatissimi.

Le due notti trascorse nel piccolo borgo di Orient, cittadina minuscola e silenziosa circondata dalla sfumatura più bella di verde sono state una vera ricarica. Non potrete fare scelta migliore di alloggiare all’Hotel Nou Dalt Muntanya, un rural hotel con piscina che dedica particolare attenzione alla valorizzazione del territorio e alla scoperta di questa particolare zona dell’isola, dove cui il contatto con la natura è più evidente e sentito.

L’accoglienza è stata superlativa, le camere sono ampie e confortevoli, il giardino con piscina è una vera oasi di pace. Tornerò di sicuro in futuro per esplorare ancor di più questa zona, ideale per trekking e passeggiate. Anche in primavera deve essere un incanto! Se soggiornerete qui non perdete una cena presso il
Restaurant Es Freu d’Orient, cucina superlativa e grande attenzione alla scelta delle materie prime.

Maiorca: come muoversi sull’isola

Maiorca è un’isola di medie dimensioni, le distanze non sono impegnative ma gli spostamenti vanno pianificati con un po’ di criterio. Se volete esplorare diverse parti dell’isola, soprattutto se il tempo a disposizione non è molto, il noleggio di un’auto è sicuramente la scelta più comoda e flessibile.

Ad eccezione della città di Palma, davvero molto congestionata, la guida sarà sempre abbastanza tranquilla, soprattutto in bassa stagione. In piena stagione tursitica aspettatevi un po’ di confusione anche in prossimità delle spiagge o dei paesi più noti.

La scelta più comoda sarà sicuramente quella di pianificare la consegna dell’auto all’aeroporto, la maggior parte delle agenzie di noleggio lo fa abitualmente. Come sempre vi suggerisco di utilizzare un portale di comparazione come Discover Cars per trovare l’offerta più conveniente nelle vostre date di viaggio (a metà settembre abbiamo speso 40 euro al giorno con copertura massima, zero franchigia e guidatore aggiuntivo incluso).

Visitare Maiorca con i mezzi pubblici è comunque possibile. Anzi, da quel che so i trasporti sono abbastanza efficienti. In questo caso però la scelta su dove dormire è quasi obbligata: soggiornare a Palma sarà la soluzione più comoda. Scegliendo di visitare l’isola con i mezzi pubblici l’itinerario andrà per forza di cose adattato alla disponibilità di tratte e ai loro orari.

Cosa vedere a Maiorca in tre giorni: giorno 1 dell’itinerario

Se mi seguite su Instagram (o se volete recuperare le storie che ho salvato in evidenza) forse ricorderete che l’itinerario iniziale che avevo pianificato è stato un po’ rivisto a causa di una giornata di brutto tempo in cui le spiagge non sarebbero state le tappe migliori. Nell’articolo di oggi trovate l’itinerario di tre giorni originario, ma considerate sempre la possibilità di dover fare qualche modifica.

Spiaggia di Es Trenc

Playa Es Trenc è descritta come una delle spiagge più belle di Maiorca. Si trova all’estremo orientale della costa sud e, sia per una questione di affollamento che di colori, è consigliato visitarla la mattina. Purtroppo è la tappa che ho dovuto saltare perchè a causa della revisione dell’itinerario per la prima giornata di maltempo non si incastrava più nel nostro piano, ma conto di vederla in futuro. È molto lunga ed il fondale è basso.

Vi voglio però segnalare anche le critiche che vengono sollevate verso questa spiaggia, prima fra tutte il costo del parcheggio di 8 euro indipendentemente dalla durata della permanenza (lo trovate su Google Maps come Parking Es Trenc Ses Salines). In alternativa potete arrivarci da Ses Covetes, a nord, oppure dalle spiagge poco più a sud con una camminata. In secondo luogo pare che la limpidezza e pulizia dell’acqua possa cambiare di molto da un giorno all’altro, vi consiglio quindi di monitorare le condizioni del mare e del vento e, come scritto sopra, di visitarla la mattina.

Spiagge da vedere a Maiorca: Cala Llombards, Cala S’Almunia e Caló des Moro

Queste tre cale sono tra loro vicine e meritano assolutamente una visita. Abbiamo deciso di lasciare l’auto in questo parcheggio gratuito e di muoverci a piedi tra le spiagge, ma volendo Cala Llombards è dotata di un suo parcheggio a pochi metri dalla sabbia (temo però che in alta stagione si riempia davvero in fretta).

Cala Llombards e Cala S’Almunia sono particolari per la presenza di case e rimesse di pescatori, oltre che per i colori molto belli, che raggiungono il loro massimo a Calò des Moro. Quest’ultima, davvero meravigliosa, era presa d’assalto anche a metà settembre e ci siamo quindi accontentati di vederla dall’alto (anche qui bisognerebbe arrivare la mattina presto).

A Cala Llombards trovate un bar sulla spiaggia e alcune file di ombrelloni, mentre le altre due non sono servite.

Cala Figuera

Cala Figuera è una tappa molto suggestiva per un pranzo, una cena o un aperitivo vista porticciolo. Le alternative non mancano, è proprio la località perfetta per questo scopo. Noi abbiamo scelto il Bon Bar per la posizione privilegiata, i prezzi non sono bassi ma la qualità è molto buona, e la location è invidiabile. A seguire una breve ma piacevole passeggiata tra le barche ormeggiate poco sotto.

Cosa vedere a Maiorca in tre giorni: giorno 2 dell’itinerario

Playa d’Alcúdia o Playa del Muro

Proseguendo l’itinerario e spostandoci verso nord, una buona idea è quella di prevedere una tappa a Playa d’Alcúdia o a Playa del Muro, adiacenti. Ve le consiglio per la sabbia fine, il fondale basso e la possibilità di noleggiare ombrellone e due lettini al costo medio di 15 euro. Inoltre, sono meno affollate di altre spiagge più famose.

Nel caso vogliate saltare la tappa spiaggia o il meteo non fosse favorevole, considerate le due cittadine che consiglio qui sotto, sempre nella stessa zona.

Alcúdia, tra i paesi più caratteristici di Maiorca

Alcúdia è una cittadina davvero graziosa in cui fare una passeggiata. Ha la particolarità di essere circondata da mura che risalgono al 1362 e ha mantenuto il nome datole durante il periodo di d dominazione dei Mori: Al-Kudi, che in Arabo significa “sulla collina”. Troverete un susseguirsi di vicoli e piazzette, di bei locali e cafè (questo l’ho segnato perchè davvero promettente, non ci siamo fermati solo perchè avevamo fatto colazione da poco).

Abbiamo fatto una tappa anche alla Panaderia Corro per acquistare due dolci tipici da assaggiare durante la giornata: la coca de patata e una ensaimada. La seconda è proprio il dolce tradizionale dell’isola e viene venduto nelle grandi confezioni di cartone ottagonale che vi capiterà di vedere spesso durante il viaggio a Maiorca. Tanti posti però, come la panetteria in questione, vendono le ensaimadas anche in un formato più piccolo, in semplice sacchetto.

Cosa vedere a Maiorca oltre alle spiagge: Pollença

La cittadina di Pollença viene fondata nel 1229 tra due colline. È famosa per il centro medioevale e per la scalinata di 365 gradini per raggiugnere El Calvari, una chiesetta da cui godrete di un bel panorama (soprattutto raggiungendo il belvedere a destra).

Nelle piazzette del centro non sarà affatto difficile trovare un locale dove bere o magiare qualcosa.

Cosa vedere a Palma di Maiorca, capoluogo dell’isola

A seconda di come organizzate la seconda giornata di itinerario potreste o meno avere il tempo di fare un giro a Palma, il capoluogo dell’isola. Noi siamo riusciti a ricavarci un paio d’ore proprio perchè il meteo non era favorevole e quindi la tappa spiaggia è saltata, ma in alternativa potete valutare di visitarla la sera, il giorno stesso o quello successivo.

Durante un itinerario di 3 giorni a Maiorca la visita a Palma sarà per forza di cose un po’ rapida e superficiale, ma comunque interessante scoprire gli angoli e le attrattive più famose della città. Vi suggerisco di concentrare l’attenzione sul suo simbolo, la Cattedrale di Santa Maria, e sugli esempi più interessanti di architettura modernista, per citarne alcuni: Can Forteza Rey, il Gran Hotel, Can Corbella.

 Partecipare ad un tour guidato è sempre un’ottima idea: Free tour di Palma marittima, Free tour dei misteri e delle leggende di Palma, oppure un Tour privato di Palma, ideale se viaggiate in gruppo.

Per quanto riguarda la viabilità, vi accorgerete fin da subito che Palma è una città molto trafficata e congestionata. Considerate che qui vivono circa 400mila persone, a cui si aggiungono i tanti turisti. Noi abbiamo lasciato l’auto al parcheggio multipiano di Plaça d’Espanya, comodo al centro e al costo di 2-2.5 euro all’ora (tenete presente che spesso a Maiorca il costo del parcheggio viene indicato a minuti, proprio perchè il costo della sosta sarà quello effettivo e non approssimato all’ora successiva).

Cosa vedere a Maiorca in tre giorni: giorno 3 dell’itinerario

Fotografare il tram storico di Sóller

Trascorrere due notti ad Orient ci ha permesso di dedicare un’intera giornata ai paesini più belli della Serra de Tramuntana, a partire da Sóller. Anticipo che a mio parere la fama del paese è un po’ ingiustificata, non perchè non sia gardevole ma perchè ho trovato i successivi più interessanti.

Tuttavia assistere al passaggio del tram storico in Plaça de la Constitució, con lo sfondo della Chiesa di San Bartolomeo, è molto particolare (esperienza che con le dovute differenze ricorda quella ancora più pittoresca del passaggio del treno ad Hanoi in Vietnam) e per questo motivo sono stata comunque contenta di aver incluso la cittadina nel mio itinerario di tre giorni.

La linea del tram storico è quella che collega Sóller con il Port de Sóller ed il tragitto dura circa mezz’ora. Per conoscere gli orari in cui vedere il treno passare vi suggerisco di fare affidamento al sito ufficiale. Altra curiosità: potete raggiungere Sóller da Palma con un treno, anch’esso storico (oltre che abbastanza lento e costoso, ma in mancaza di auto è una buona idea).

 Se viaggi senza auto dai un’occhiata a questa escursione giornaliera a Sóller da Palma.

Scoprire Deià, piccola ed elegante

Un po’ Provenza, un po’ Toscana. Il piccolo borgo di Deià, scenograficamente collocato su una collina e circondato dal verde, ricorda proprio questi paesaggi, più vividi nell’immaginario comune. La bellezza di Deià sta soprattutto nell’ammirare il borgo nel suo insieme dalla strada che lo costeggia, magari sognando un po’ curiosando tra le vetrine di annunci immobiliari dai prezzi da capogiro. Con un colpo di fortuna abbiamo trovato posto in questo parcheggio gratuito qualche cenitnaio di metri dal centro, ma vi anticipo che i posti in tutto il paese sono pochi se rapportati al numero di visite.

Dalla strada principale con un sentiero di circa mezz’ora si può raggiungere a piedi anche l’omonima baia, dove troverete due locali molto ambiti per pranzo. In alternativa potete fare qualche tornante in auto, sempre con l’incognita del parcheggio in alta stagione (a metà settembre la situazione era abbastanza tranquilla). Noi purtroppo eravamo venuti qui per un bagno ma la giornata non era quella giusta, il mare era mosso e sporco, nonstante il meteo splendido e il vento poco presente. Il consiglio è quindi di verificare le condizioni del mare prima di scendere (anche perchè poi risalire a piedi è un po’ faticoso).

Passeggiare per Valldemossa, la cittadina più bella di Mallorca

Delle cittadine visitate a Mallorca, Valldemossa è quella che ho amato di più. Il centro è sufficientemente grande per fare una bella passeggiata tra i vicoli, passando da stradine residenziali e viette piene di negozi, a piazze vivaci ed ideali per mangiare qualcosa all’aperto. Placa Ramon LLull è la principale ed è un buon punto di partenza per iniziare ad esplorare Valldemossa seguendo i vicoli che da qui si diramano.

Per approfondire la storia della città visitate la Real Cartuja (Cartoixa de Valldemossa). La Certosa nasce come residenza reale e successivamente diviene monastero dell’Ordine religioso dei Certosini. Il monastero fu in funzione dal 1399 al 1835, con le confische ecclesiastiche di Mendizábal. Visitando il complesso avrete anche l’occasione di approfondire il periodo in cui Valldemossa fu casa di uno dei suoi più illustri ospiti: Frederic Chopin.

Indispensabile, quando si passa per Valldemossa, anche una merenda a base di granita alla mandorla e coca de patata, possibilmente da Forn i Patisseria Ca’n Molinas. Come location per il pranzo abbiamo amato le preposte ed i tavoli con vista sul verde di Can Uetam.

Dove mangiare a Maiorca

Alcuni ristoranti sono già stati menzionati nell’articolo, ma un paragrafo riassuntivo può sempre tornare utile. Nella zona orientale dell’isola consiglio il ristorante Son Terrassa e El Castillo del Bosque. Il primo è famoso per la carne alla griglia, anche se noi abbiamo scelto un’ottima paella di pesce, mentre il secondo è ideale per ordinare delle raciones da condividere, soluzione che amo sempre molto per assaggiare più pietanze. Per un pranzo veloce a Cala Figuera abbiamo invece scelto il Bon Bar, un po’ costoso ma di ottima qualità e con una vista sulla baia impareggiabile.

A Palma non abbiamo prazato o cenato perchè le abbiamo dedicato un paio d’ore nel pomeriggio, ma posso consigliare due posti che avevo salvato: La Rosa Vermuteria & Colmado e il Bar Espana, soluzione più informale per ordinare qualche tapas tradizionale.

Per finire non posso che suggerirvi una cena al Restaurant Es Freu di Orient, presso l’Hotel Nou Dalt Muntanya, e rinnovo il consiglio di prenotare un tavolo al Can Uetam di Valldemossa.

Spero che i miei consigli su cosa vedere a Maiorca in tre giorni siano utili per pianificare il vostro prossimo itinerario sull’isola. Personalmente tornerò volentieri anche in futuro, è una meta che riserva molte sorprese ed ideale da visitare soprattutto in bassa stagione.

Alla prossima,

Martina

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Martina

Sono Martina, abito a Padova e nella vita, oltre ad essere un’instancabile viaggiatrice, sono una Web Developer a tempo pieno. Amo la fotografia. Spero di riuscire ad ispirare chi, come me, è animato da una grande passione per la scoperta di posti nuovi.

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