E’ impossibile raccogliere in soli 4 giorni le infinite bellezze custodite dalla Sicilia orientale. Tuttavia, complice un weekend lungo di ottobre, ho avuto modo di esplorare la zona in un momento ideale, lontano dall’affollamento estivo ma sotto un sole caldo. Ed è stato meraviglioso. Non posso certo dire di averla visitata in ogni sua parte, ma ho trovato questo itinerario di 4 giorni ideale per un breve viaggio on the road alla scoperta della zona. Nell’articolo di oggi vi racconto cosa vedere in Sicilia orientale tra città, storia, cultura e splendide spiagge.
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Noleggio auto in Sicilia
Come anticipato nel titolo, ho pianificato questo viaggio in modalità on the road. Trovo che il noleggio di un’auto sia la soluzione ideale per esplorare la Sicilia orientale. I mezzi pubblici sono operativi, ma non vi consentono sufficiente libertà per ottimizzare al meglio i tempi dell’itinerario. È sempre bello raggiungere ogni tappa quando preferiamo, senza doverci privare di qualche interessante sosta (spesso improvvisata, e qui sta il bello!) nel tragitto. Inoltre le tratte sono tutte abbastanza brevi, sarà quindi una guida piacevole.
Per quanto riguarda il noleggio auto all’aeroporto di Catania, sono disponibili molte compagnie di noleggio, motivo per cui vi suggerisco di confrontare le proposte per trovare l’offerta più adatta a voi. Personalmente mi sono trovata molto bene con Centauro. Seguendo il link atterrerete su Discover Cars, si tratta di un comparatore chiaro, di semplice utilizzo e soprattutto affidabile: non ci sono costi nascosti, la cancellazione è gratuita ed il servizio clienti è sempre disponibile. Le offerte sono già comprensive di tasse ed extra obbligatori, così da non avere sorprese spiacevoli all’arrivo.
Per un noleggio auto in Sicilia sereno e senza stress confrontate sempre le coperture previste, effettuando eventualmente degli upgrade o azzerando la franchigia.
Cosa vedere in Sicilia Orientale: le tappe dell’itinerario
Di seguito trovate le tappe del mio itinerario di 4 giorni in Sicilia orientale.
Siracusa
Subito dopo aver noleggiato l’auto la sera tardi, dopo circa 45 minuti di guida raggiungiamo Siracusa: “la più grande città greca e la più bella”, come la descriveva Cicerone nelle sue Verrine. Più precisamente, la nostra base è stata la meravigliosa, poetica, iconica isola di Ortigia, dove abbiamo trascorso due notti. Ne ho un ricordo molto bello e, se chiudo gli occhi, assaporo ancora la granita alla mandorla di Condorelli con vista Duomo.
Forse avrete già intuito che per me, con Siracusa, è stato amore a prima vista. La città è culla di cultura e tradizione, terra natia di poeti e uomini di scienza. La sua fondazione è antichissima, si deve ai Corinzi tra il 733 e il 734 a.C.. Grazie alla sua posizione strategica, Siracusa venne per secoli contesa tra molti popoli e le dominazioni furono molteplici: greca, romana, araba, bizantina, normanna. Un occhio attento e curioso noterà nell’architettura e nell’urbanistica della città i segni indelebili di così tante influenze.
Per scoprire cosa vedere a Siracusa vi rimando all’articolo: Cosa vedere a Siracusa: itinerario di 2 giorni
Marzamemi
Il meteo del giorno successivo è troppo invitante per non dirigerci verso la spiaggia. La nostra destinazione è Marzamemi e, prima di raggiungere il centro, ci fermiamo per qualche ora nella splendida località di San Lorenzo dopo circa 40 minuti di guida. Affollata d’estate, ad ottobre si prepara a salutare la stagione estiva regalando momenti di assoluta pace e bellezza. Il mare calmo, l’acqua trasparente e azzurra, ancora di una temperatura gradevole per concedersi l’ultimo bagno. Mi sono appoggiata allo stabilimento Agua Beach e l’esperienza è stata eccellente.
Nel pomeriggio ci dirigiamo verso la graziosa Marzamemi, dove facciamo il check in in una struttura che non mi stancherò mai di consigliare: Casa Memi. Ho amato tutto di questo posto, dal design, agli arredi fino all’accoglienza esemplare. Si trova inoltre a davvero pochi passi dalla famosa piazza.
Noto
Il nostro itinerario serrato non ci ha concesso di sostare a Noto molto a lungo, ma se avrete a disposizione un giorno in più potrete esplorare con più calma il fiore all’occhiello del Barocco siciliano. Mi sono limitata a visitarla tra il tardo pomeriggio e la sera e, nonostante le ore trascorse qui siano state poche, sono state sufficienti per avere un assaggio della meraviglia che Noto custodisce.
Per ottimizzare i tempi abbiamo scelto un’esperienza di certo turistica ma molto divertente, il giro in apecar con il mitico Corradino. È stata una buona scelta per divertirsi e apprendere molte informazioni su Noto, raccontate da un vero local.
Tra le cose da vedere a Noto non perdete ovviamente la famosa e fotografata Cattedrale, ma anche la Chiesa di San Francesco d’Assisi, la Chiesa di Santa Chiara (con bella terrazza panoramica), il complesso del SS Salvatore e la Chiesa di San Domenico. Obbligatorio fermarsi a Noto per il tramonto, quando chiese e palazzi si tingono di un giallo-arancio acceso. Pura magia!
Modica
Salutata Marzamemi la mattina successiva ci dirigiamo verso Modica che, purtoppo, ci dà il benvenuto sotto un cielo grigio e un po’ di pioggia. Nulla però ci fa desistere da un giretto a piedi in città passando dal Duomo di San Pietro, dallo splendido Duomo di San Giorgio e dalla Antica Dolceria Bonajuto per un assaggio e qualche acquisto del celebre cioccolato. Se durane la vostra visita a Modica il meteo sarà più clemente, aggiungete alla lista la vista dal Belvedere Pizzo.
Ragusa Ibla
Continuiamo il nostro viaggio alla scoperta della Val di Noto raggiungendo Ragusa, perla del tardo barocco. Ragusa si divide in due parti: Superiore e Ibla. Se, come nel mio caso, avrete poco tempo a disposizione limitate la visita alla meravigliosa Ragusa Ibla. Qui non perdete l’iconico Duomo di San Giorgio, espressione massima del barocco a livello mondiale. Sarà poi affascinante perdersi e girovagare nell’intricata rete di vicoli e viuzze che caratterizzano Ragusa Ibla.
Interessante e dagli interni stupefacenti la Chiesa delle Santissime Anime del Purgatorio, una delle poche sopravvissute al terremoto del 1693. Non tralasciate infine la Chiesa di Santa Maria dell’Itria, famosa per la cupola in maiolica azzurra, e passate per l’antica chiesa di Santa Maria delle Scale, collocata tra Ragusa Ibla e Ragusa Superiore. Nelle curve che dividono le due chiese potrete anche godere di uno dei migliori punti panoramici.
Sicilia Orientale: cosa vedere con più tempo a disposizione
L’itinerario che ho percorso è stato breve ma ricco di scoperte ed esperienze uniche. Con più tempo a disposizione le opzioni ovviamente non mancano: dedicate innanzitutto più tempo a Noto, valutate poi l’idea di visitare Scicli e l’imperdibile Oasi Faunistica di Vendicari oppure, ripassando per Catania, l’Etna, la graziosissima Taormina e la stessa Catania. In Sicilia ci si annoia? Questo mai! Non mi stanco di tornare e di scoprire, in ogni viaggio, un nuovo pezzetto di una delle regioni più sorprendenti d’Italia.
Alla prossima,
Martina