Singapore mi incuriosiva da diversi anni, sin da quando ho iniziato a conoscere ed esplorare il sud-est asiatico con il viaggio in Thailandia. Così, quando si è presentata l’occasione di trascorrere due giorni a Singapore prima del viaggio di due settimana in Indonesia, non me la sono lasciata sfuggire.
L’articolo di oggi è dedicato a cosa vedere a Singapore in due giorni, un itinerario alla scoperta dei suoi quartieri, dell’atmosfera multi-culturale e della perfetta e sbalorditiva integrazione tra città e natura.
Documenti necessari e assicurazione
È necessario il passaporto, con almeno 6 mesi di validità residua dalla data di ingresso. Non è necessario il visto di ingresso per turismo o affari, per soggiorni inferiori a 90 giorni. Tutti i viaggiatori sono però tenuti a compilare la SG Arrival Card entro tre giorni dall’arrivo a Singapore utilizzando questo form.
Nei viaggi intercontinentali per me l’assicurazione medica è un obbligo. A cosa serve? Vi viene in aiuto in molti scenari poco piacevoli ma, in modo molto sintentico, serve a coprire spese mediche (ma anche di rimpatrio e di interruzione del viaggio) nel malaugurato caso ne aveste bisogno.
In Europa infatti la nostra tessera sanitaria ci garantisce assistenza, ma fuori dal continente non è così e, senza un’assicurazione, potremmo essere costretti a spendere cifre davvero alte per essere assistiti in caso di necessità.
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Dove dormire a Singapore
Scegliere dove dormire a Singapore non è stato semplice: i prezzi medi degli hotel sono abbastanza alti e ho voluto trovare un buon compromesso tra qualità, prezzo e posizione comoda. La scelta è ricaduta su Hotel G (ora si chiama Hotel Gin Bugis) e sono stata molto soddisfatta della decisione.
Le camere sono indubbiamente molto piccole (un po’ una costante a Singapore) ed essenziali, ma tutto sommato studiate bene. Per la nostra necessità di viaggio breve è stata un’ottima soluzione, di certo viaggiare con un unico bagaglio da stiva ha facilitato l’organizzazione dello spazio. Anche la colazione era molto buona e mi auguro che lo sia altrettanto dopo il cambio gestione. Ultima ma non per importanza la posizione, comoda per visitare la città e per l’utilizzo dei mezzi pubblici.
Altri hotel che vi suggerisco di considerare: KēSa House a Chinatown e Wanderlust a Little India. Fanno parte della stessa piccola catena.
Come muoversi a Singapore
Spostarsi a Singapore non è difficile: la città è estesa ma non è enorme e, inoltre, la rete di trasporto pubbilco funziona benissimo. Quando ci siamo affidati ai bus e alla metro (MRT) non abbiamo avuto alcun problema (a parte l’aria condizionata a temperature illegali). Tenete comunque presente che Singapore, soprattutto in occasione di un itinerario di due giorni, si gira per gran parte anche a piedi.
C’è la possibilità di acquistare delle card relative ai trasporti ma, dato che la nostra permanenza è stata di giusto un paio di giorni, abbiamo pagato le singole corse, che hanno un costo proporzionale alla distanza percorsa (volendo fare una media, circa 1,50€). Per pagare abbiamo usato il semplice sistema Tap & Pay passando la carta di credito all’ingresso e all’uscita del mezzo, l’addebito vi arriverà a fine giornata cumulativo di tutte le corse.
Sempre efficienti anche i taxi, al netto del traffico che può essere molto intenso (da tenere presente anche per gli autobus).
Come arrivare dall’aeroporto di Singapore al centro
Per raggiungere il centro dall’aeroporto di Singapore ci sono diverse possibilità. Le più economiche sono la metro ed il bus, al costo di circa 2 dollari. La prima impiega circa 30 minuti, mentre il secondo un’ora. Da considerare che non viaggiano 24/24 h e che potreste dover prevedere altri mezzi per raggiungere il vostro alloggio. Se scegliete la metro dovrete scendere a Tanah Merahe poi proseguire per il centro.
Dopo lunghi viaggi in aereo preferisco investire in un po’ di comodità, quindi abbiamo coperto il tragitto con un taxi prenotato su Grab che ci ha portati direttamente in hotel, al costo di circa 20 euro.
Altra valida alternativa sono le navette condivise che vengono organizzate dall’aeroporto nella sala arrivi e che possono essere un ottimo compromesso (soprattutto se arrivate la notte).
Cosa vedere in due giorni a Singapore
L’aeroporto di Singapore è imperdibile
È insolito imbattersi nell’aeroporto informandosi sulle “cose da vedere” in una determinata città ma, credetemi, a Singapore ne varrà davvero la pena. L’aeroporto di Changi-Singapore è infatti stato premiato come il miglior aeroporto al mondo e, strano ma vero, vi ritroverete a voler trascorrere al suo interno ben più dello stretto indispensabile per il ritiro bagagli.
L’attrazione principale è il famoso Rain Vortex, l’iconica cascata alta 40 metri alimentata ad acqua piovana che attrae milioni di visitatori e visitatrici ogni anno. Si tratta della cascata indoor più alta al mondo. Si trova nel centro commerciale Jewel adiacente all’aeroporto, con cui forma un’unica struttura. In altre parole, lo raggiungerete percorrendo poche decine di metri e seguendo le indicazioni nelle sale arrivi.
Anche in caso di scalo lungo Singapore è probabilmente il miglior aeroporto in cui trascorrere qualche ora. Tra negozi, ristoranti, terrazze ed attrazioni, annoiarsi risulterà difficile.
Cosa vedere a Singapore: i Gardens by the Bay
La prima caratteristica che associo a Singapore è il perfetto connubio tra natura ed innovazione. É l’aspetto che più ho apprezzato della città insieme alla grande varietà di quartieri e contesti, di cui parleremo presto.
Con un’estensione di 101 ettari i Gardens by the Bay, inaugurati nel 2012, ospitano oltre un milione di piante provenienti da tutto il mondo. La parte più iconica del giardino è quella centrale, la Supertree Groove, composta da 18 alberi giganti di altezza tra i 25 e i 50 metri. L’appuntamento imperdibile ai Gardens by the Bay è il Garden Rhapsody, uno spettacolo gratuito di luci e suoni programmato giornalmente in due orari, alle 19:45 e alle 20:45. Noi vi abbiamo assistito da terra – si crea proprio una bella atmosfera – ma è possibile salire, con l’acquisto del biglietto, sull’OCBC Skyway, la passerella panoramica. Se volete trovare posto a sedere in una delle panchine vi consiglio di arrivare con molto anticipo. Almeno al momento della mia visita, a luglio, il pubblico era numeroso.
I Gardens by the Bay offrono molto altro oltre ai Supertree, come la scenografica Cloud Forest ed il Flower Dome. Non li ho visitati perchè durante la mia permanenza di due giorni a Singapore ho preferito includere anche altre zone, ma con più tempo a disposizione non avrei avuto dubbi. Tra le due, avrei cominciato dalla Cloud Forest.
Due giorni a Singapore: Merlion Park
L’origine del nome Merlion è singolare, si tratta infatti della crasi tra le due parole mermaid (sirena) e lion (leone). Ed è proprio quello che la statua-fontana del Merlion rappresenta: una figura immaginaria con testa di leone e corpo di pesce. Il corpo da pesce rimanda alle origini di Singapore come villaggio di pescatori, mentre la testa di leone onora il nome originale di Singapore, Regno di Singapura, che in sanscrito significa “città del leone”.
Quella del Merlion Park è una zona piacevole non solo per il monumento in sè ma anche per la vista sulla baia e sul celebre Marina Bay Sands, architettura iconica della città che ospita la rooftop infinity pool più grande al mondo.
Dal Merlion Park potete iniziare la passeggiata di circa 2 km che costeggia tutta la baia, fino a raggiungere l’Art Science Museum, altra struttura degna di nota e dalla riconoscibile architettura a forma di fiore di loto. Qui c’è anche un bel laghetto ricco per l’appunto di fiori di loto e che diventa punto ideale da cui scattare foto un po’ più originali della baia.
Quartieri tradizionali di Singapore: Little India
Una delle caratteristiche più belle di Singapore è la sua varietà di quartieri, la città è un vero mosaico di culture ed atmosfere diverse. Tra le zone più interessanti da inserire in un itinerario di due giorni c’è senza dubbio Little India, il quartiere che si sviluppa intorno a Serangoon Road. Parliamo del centro nevralgico della comunità indiana di Singapore, comunità che ha iniziato ad insediarsi qui nella prima metà dell’Ottocento.
Cosa vedere a Little India? Sicuramente la coloratissima casa del businessman cinese Tan Teng Niah merita una sosta. Costruita nel 1900, è l’ultima casa cinese rimasta a Little India e meirta almeno un paio di scatti. Altra tappa interessante è il vicino Tekka Centre, purtroppo chiuso per manuntenzione al momento della mia visita. Si tratta di un classico mercato coperto asiatico dove, oltre ai banchi alimentari, troverete anche negozi e piccoli ristoranti. Per visitare la parte del wet market il momento migliore è la mattina, quando i banchi sono nel picco della loro attività.
Per quanto riguaarda i templi hindu, a Little India vi suggerisco di visitarne almeno due, il Sri Veeramakaliamman dedicato a Kali e il Sri Srinivasa Perumal dedicato a Visnù. Vi raccomando sempre un abbigliamento adeguato, io di solito porto con me un pareo o una sciarpa ampia da legare in vita.
Itinerario di due giorni a Singapore? Non perdere Arab Street (Kampong Glam)
Una volta visitata Little India in pochi minuti di cammino verso est si raggiunge Arab Street, nota anche come Kampong Glam, tradizionalmente abitata da musulmani e malesi. Qui non perdete la vista della Sultan Mosque da Bussorah Street ed un giro nella colorata e vivace Haji Lane perfetta per accomodarsi in uno dei tanti locali o per un po’ di shopping nei suoi negozietti alla moda e dall’atmosfera un po’ hipster.
Il quartiere di Chinatown
La zona di Chinatown rischiò di essere quasi rasa al suolo dopo l’indipendenza di Singapore, in una fase che puntava alla riqualificazione delle zone più povere e fatiscenti. Solo a partire dagli anni Ottanta il governo si rese conto del patrimonio culturale – e quindi turistico – a cui stavano rinunciando, e procedette quindi con vari restauri, a volte anche eccessivi. Non si tratta quindi della Chinatown più intatta che visiterete nei vostri viaggi, ma rimane comunque una zona molto interessante da visitare in un itinerario di due giorni a Singapore.
Vi suggerisco di non perdere il Buddha Tooth Relic Temple, senza dimenticare il giardino sul terrazzo all’ultimo piano, ma anche il Thian Hock Keng Temple, dedicato alla divinità marina cinese Mazu. Interessante infine anche il tempio induista Sri Mariamman Temple.
Le vie più belle da percorrere nella Chinatown di Singapore sono Amoy Street e Ann Siang Hill.
Il Giardino Botanico di Singapore è da vedere se ami il verde
Nel mio itinerario di due giorni a Singapore ho dedicato una tappa ai Singapore Botanical Gardens. È stata un’ottima scelta, si tratta di un parco botanico molto esteso e davvero rilassante. Una vera oasi di pace all’interno della città. L’ingresso è gratuito e l’unica area a pagamento è quella del National Orchid Garden, dedicato alle orchidee. Il mio suggerimento è di visitarlo, condivido però una dritta importante: non comprate gli ingressi alla biglietteria ma acquistateli qui, li pagherete circa la metà!
Il consiglio extra che vi do è quello di entrare nel parco dall’ingresso a sud, il Tanglin Gate, in quanto la maggior parte dei punti di interesse del giardino si trovano nella sua area meridionale (nonstante la fermata della metro Botanic Gardens a nord farebbe pensare il contrario).
Crociera a Marina Bay, da non perdere
Una bella attività da fare a Marina Bay, per apprezzare lo skyline della città anche dal mare, è quello della crociera tra la baia e Boat Quay. Diverse compagnie che propongono questa esperienza, noi abbiamo scelto il molo di WaterB a pochi metri dall’ArtScience Museum. Il giro classico dura 40 minuti ed il costo è di circa 20 euro. Alle 19:30 e per un’ora viene invece proposto il tour speciale con Light Show al costo di circa 28 euro.
Le esperienze siano equivalenti tra le varie compagnie, quindi nel caso la zona di Clarke Quay si inserisse meglio nel vostro itinerario, date un’occhiata anche a questa crociera, ha ottime recensioni ed acquistare il biglietto online potrebbe farvi risparmiare parecchio tempo.
I centri commerciali di Singapore: Orchard Road
Prima del volo verso Bali, prima tappa del nostro viaggio in Indonesia, avevamo ancora qualche ora a disposizione a Singapore. Abbiamo deciso di trascorrerla ad Orchard Road, via moderna che ospita i centri commerciali più importanti della città. Nulla di imperdibile, ma può essere divertente visitarne uno, d’altronde lo avevo fatto anche a Bangkok. Ho fatto un giro allo ION, dove trovate anche una zona molto grande dedicata ai videogiochi.
Nei dintorni di Orchard Road non perdete una delle sue laterali, Emerald Hill: la via ospita delle casette davvero graziose che creano un contrasto interessante con i vicini grattacieli.
Un’alternativa per occupare un paio d’ore potrebbe altrimenti essere il Fort Canning Park.
Dove mangiare a Singapore
Dal punto di vista gastronomico Singapore offre quello che ci si aspetta da una metropoli multi-culturale, quindi una vasta varietà di scelte. Nei due giorni trascorsi a Singapore, che sono stati solo l’inizio di un viaggio di due settimane in Indonesia, non abbiamo visitato ristoranti particolarmente raffinati, visti i prezzi abbastanza alti della città. Abbiamo preferito posti semplici così da destinare il budget altrove, ma posso assicurarvi che le alternative non mancano e questo è l’ennesimo punto a favore di questa destinazione.
Ecco qualche idea su dove mangiare a Singapore spendendo poco:
- Lau Pa Sat: si tratta di un hawker centre, una sorta di mercato coperto dove si radunano chioschi diversi di street food (che a Singapore non sono concessi per strada) e tavoli al centro. Quello di Lau Pa Sat è il più iconico della città e l’unico ospitato in un monumento nazionale dalla inconfondibile forma ottagonale. Ci troverete di tutto, noi abbiamo optato per uno dei chioschi indiani ed è stato un pranzo delizioso.
- Satay by the Bay: si tratta sempre di un hawker centre, questa volta a poca distanza dai Gardens by the Bay e “monotematico”. Come suggerisce il nome, infatti, qui si mangiano per lo più spiedini satay, piatto tipico del sud est asiatico. Trattandosi di chioschi diversi, anche la qualità può cambiare. Noi ci siamo fidati di recensioni e fila e abbiamo scelto City Satay, per una cena informale ma gustosa.
- Din Tai Fung: questa cena è stata davvero memorabile. Abbiamo ordinato un mix di ravioli e bao cinesi take-away da Din Tai Fung all’interno del centro commerciale del Marina Bay Sand e ci siamo seduti in una delle tante panchini collocare sulla passerella di legno pedonale con vista baia e skyline di Singapore. Una meraviglia!
Raccontandovi cosa vedere a Singapore in due giorni spero di avervi trasmesso il mio entusiasmo per questa destinazione. È stata una bella scoperta e le mie aspettative non sono state deluse, anzi. Ho conosciuto una città unica, inconfondibile, piena di peculiarità ma anche di contraddizioni.
Ora tocca a voi esplorarla!
Alla prossima,
Martina