Viaggio in Indonesia: itinerario di 2 settimane a Bali e Flores

L’articolo di oggi è dedicato all’Indonesia e a come organizzare, in autonomia, un viaggio meraviglioso alla sua scoperta. Se state cercando di fare chiarezza su cosa vedere e quali tappe prevedere nell’itinerario, il mio racconto vi sarà di certo utile. L’Indonesia è un paese immenso frammentato in migliaia di isole, dunque in due settimane sarà possibile visitarne una parte. Scegliere è sempre molto difficile ma, come primo viaggio nel paese, ho optato per Bali e Flores. Soddisfatta? No, di più.

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Itinerario fai da te: quando andare in Indonesia

Quando si pianifica un viaggio in Indonesia è bene prestare attenzione alle zone climatiche. Parliamo di un paese che si compone di circa 18000 isole, è quindi naturale che non tutte siano soggette allo stesso clima. Il periodo migliore per visitare Bali e Flores va da giugno a settembre, in altre parole durante la nostra estate. In questi mesi a Bali e Flores troverete tendenzialmente meteo sereno, temperature calde ma non eccessive. Nel mio viaggio durante la seconda metà di luglio il meteo è stato in generale bello, sempre sereno a Flores e più variabile a Bali.

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Ingresso in Indonesia: passaporto e visto

Per fare ingresso in Indonesia è necessario il passaporto con almeno sei mesi di validità residua dalla data di ingresso nel paese. I cittadini italiani che desiderano soggiornare in Indonesia per un periodo inferiore a 30 giorni e per scopi turistici sono esentati dall’obbligo preventivo di richiedere il visto e possono ottenere un cosiddetto visa on arrival (VOA) nei principali punti di accesso al costo di circa 34 euro. In alternativa al visto all’arrivo si può richiedere l’e-VOA, il visto online, compilando la richiesta a questo link. Questo vi consenitrà di risparmiare un po’ di tempo all’arrivo.

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Segnalo inoltre l’obbligo di compilare la Dichiarazione doganale e che dal 14 febbraio 2024 vige l’obbligo del pagamento di IDR 150.000 a persona, per tutti i viaggiatori internazionali in arrivo sull’isola di Bali. Il pagamento dovrà essere effettuato da tutti coloro che non risiedono in Indonesia, in arrivo a Bali direttamente dall’estero o dal rimanente territorio dell’Indonesia.

Dato che regole e requisiti di ingresso possono variare rapidamente, vi suggerisco di fare sempre riferimento alla scheda paese su Viaggiare Sicuri.

Assicurazione medica per il viaggio in Indonesia

Non vige alcun obbligo, ma la stessa Farnesina consiglia di sottoscrivere una polizza assicurativa sanitaria per l’intera durata del viaggio in Indonesia. Per quanto mi riguarda, non bisognerebbe mai lasciare l’Europa senza aver stipulato una buona assicurazione.

Vi suggerisco Heymondo, dove in pochi secondi riceverete il preventivo della vostra assicurazione e avrete la possibilità di scegliere tra diversi livelli di copertura o, se siete viaggiatori e viaggiatrici abituali, di sottoscrivere una conveniente polizza annuale. In quanto miei lettori e lettrici, potete usufruire di uno sconto immediato del 10%.

Due settimane in Indonesia: l’itinerario in breve

Giorno 1: arrivo la sera a Bali da Singapore

Giorni 2-3: Ubud e dintoni

Giorno 4: Bali Est

Giorni 5-6: Bali Nord

Giorno 7: da Bali Nord a Flores

Giorno 8-9-10: Flores

Giorno 11: da Flores a Bali

Giorno 12: penisola di Bukit

Giorno 13: rientro in Italia

Itinerario fai da te: cosa vedere in Indonesia in due settimane

Come spesso accade quando le settimane a disposizione sono due, è necessario fare delle scelte. Come anticipato il mio itinerario si è focalizzato su due isole indonesiane: Bali e Flores. In aggiunta ho trascorso due giorni a Singapore ad inizio del viaggio, perchè è stata punto di arrivo e di partenza del mio volo intercontinentale con Turkish Airlines.

In alternativa potete scegliere di arrivare direttamente a Bali (Denpasar), tenendo in considerazione che i voli sono mediamente più costosi, oppure nell’isola di Java, a Giakarta. In questo caso, prima di spostarvi a Bali e/o altre isole, non perdete i templi di Borobudur e Prambanan a Yogikarta ed il trekking all’alba sul monte Bromo.

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Cosa vedere a Bali: Ubud e dintorni

Ho approfondito questa parte dell’itinerario in un post dedicato, ma voglio darvi anche qui qualche indicazione di massima per organizzare i giorni che trascorrerete a Ubud. Ho trascorso a Ubud quattro notti in una splendida villetta con piscina privata, dedicando due giornate alla cittadina e ai suoi dintorni, un giorno alla zona est di Bali ed un giorno alla zona nord (dove poi ho anche soggiornato, come vi spiego sotto).

Cosa vedere a Ubud

La cittadina di Ubud viene definita il centro culturale e spirituale dell’isola e, al netto delle località votate al divertimento della costa ovest, è la base che la maggior parte dei turisti sceglie per, se non tutto, gran parte del proprio soggiorno a Bali. Ubud infatti offre diversi punti di interesse e si colloca in una posizione strategica anche per visitare altre zone dell’isola.

A Ubud consiglio di visitare:

  • Ubud Palace
  • Saraswati Temple
  • Campuhan Ridge Walk
  • risaie nei dintorni del Sweet Orange Warung
  • Monkey Forest (se non avete paura delle scimmie)

Cosa vedere a Nord e ad Est di Ubud

Spostandosi verso nord:

  • Tirta Empul
  • Risaie di Tegalalang
  • Pura Gunung Kawi Sebatu
  • risaie di Jatiluwih

Spostandosi verso est:

  • risaie di Sidemen
  • Tirta Gangga
  • Tempio Madre di Besakih
  • Penglipuran Village

Tutti i dettagli li trovate nelle storie in evidenza salvate nel mio profilo Instagram. Per pianificare però il vostro itinerario nel modo corretto, in base al tempo a disposizione e alle vostre preferenze, la consulenza di Travel Design è sempre la scelta migliore.

Cosa vedere a Bali: il Nord dell’isola

Il Nord di Bali è la zona che più mi ha colpita dell’isola. Ammetto che la tanto decantata spiritualità balinese non mi ha catturata come ad esempio era successo in Thailandia e in Cambogia, ma della natura che dire? Quella è davvero sorprendente! I dintorni di Munduk, questa è la base che vi suggerisco in zona, sono ideali per esplorare cascate meravigliose e verdissime risaie non turistiche.

Ho raccontato la mia permanenza nel nord di Bali in un articolo dedicato, vi consiglio di approfondire anche per scoprire il posto incredibile in cui ho dormito.

Cosa vedere a Bali: Uluwatu e la penisola di Bukit

Guardando una mappa di Bali sarà facile individuare la penisola di Bukit, collocata all’estremo sud. Le differenze con il resto dell’isola sono evidenti, a partire dai colori. La penisola è generalmente più secca e un po’ più calda del resto dell’isola, di conseguenza la vegetazione è meno rigogoliosa.

La penisola di Bukit è famosa per spiagge, surf e per il tempio di Uluwatu, il motivo principale per cui ho deciso, di ritorno a Bali da Flores, di trascorrere un’ultima giornata sull’isola. Ho voluto avere un piccolo assaggio anche di questa parte meridionale, evitando però le zone più caotiche di Kuta, Canggu e Seminyak, più adatte se cercate ristoranti un po’ fancy, vita nottura e divertimento.

La giornata si è divisa in tre tappe abbastanza vicine tra loro: Dreamland Beach, la spiaggia di Padang Padang ed, infine, il tempio di Uluwatu. La prima spiaggia è perfetta per surfare o guardare gli altri farlo (un po’ pentita di non avere provato), mentre la seconda è ideale per un bagno. Purtroppo è molto affollata, ma vale una sosta anche solo per lo scenario particolare ed il piccolo sentiero per arrivarci, popolato da scimmiette.

Infine, il tempio di Uluwatu è una tappa praticamente imperdibile per la sua posizione invidiabile a picco sull’oceano. Se ne avete la possibilità, ammirate da qui anche il tramonto (noi abbiamo preferito rientrare prima per guidare con la luce).

Dove dormire nel sud di Bali

Per visitare la penisola di Bukit abbiamo fatto base a Sanur, storica località turistica molto tranquilla sulla costa est, appena sopra la penisola. Sebbene la distanza sia breve, il traffico è intenso e la mattina abbiamo impiegato un bel po’ di tempo, in scooter, a raggiungere Dreamland Beach.

Vi consiglierei forse di valutare alloggi più comodi in zona Uluwatu oppure a Jimbaran. Tuttavia a Sanur dobbiamo una delle cene più buone e romantiche del viaggio al ristorante del Tanjung Sari Hotel e abbiamo alloggiato in una guesthouse con piscina davvero graziosa, quindi l’esperienza è stata comunque molto bella.

Sanur è invece startegica se partite alla volta di Nusa Penida (che sarebbe stata la mia ultima tappa se avessi avuto un giorno in più a disposizione) o delle isole Gili, o anche se dovete raggiungere l’aeroporto (come noi all’indomani). Pensate che è la prima località turistica per gli stranieri nata a Bali negli anni Cinquanta, il paragone va fatto con le dovute attenzioni ma come concetto ricorda un po’ le nostre località turistiche dell’alto Adriatico. Si respira aria di vacanza, questo è certo. Non è il mio genere ideale di posto dove trascorrere tanti giorni, ma una piccola parentesi non mi dispiace affatto.

Cosa fare a Flores: Parco Nazionale di Komodo e altre isole

Flores è una destinazione ideale per chi ama la natura e cerca un bel mare in Indonesia, allontanandosi un po’ dalle rotte più classiche e Bali-centriche. Cosa aspettarsi? Spiagge paradisiache, fondali ricchi e colorati adatti sia allo snorkeling che alle immersioni, paesaggi incredibili.

Flores è un’isola molto grande, si estende per più di 15.000 km², e fa parte delle Piccole Isole della Sonda. La parte che ho avuto l’occasione di scoprire, la più facile da inserire in un primo itinerario di due settimane in Indonesia, è quella occidentale e, più in particolare, il Parco Nazionale di Komodo. Il parco comprende tre grandi isole – Padar, Rinca e Komodo – e 26 isole più piccole. Dal 1991 è Patrimonio UNESCO e l’11 novembre 2011 è stato dichiarato una delle nuove sette meraviglie del mondo.

Il soggiorno di tre giorni a Flores ha meritato un intero articolo, in cui troverete tante informazioni su dove dormire, come visitare il parco e quali altre isole tenere in considerazione.

Come spostarsi a Bali e Flores

Chiudo l’articolo fornendovi qualche indicazione su come spostarvi. Tra le due isole prevedete dei voli interni, generalmente abbastanza economici, facendo sempre attenzione e selezionare la corretta franchigia relativa al bagaglio con cui viaggiate. Vi suggerisco, inoltre, di non prenotare voli troppo ravvicinati perchè, per la mia esperienza, sono spesso in ritardo.

Per quanto riguarda Bali, le opzioni sono molteplici. Ho optato per dei passaggi con Grab quando si trattava di spostamenti nei pressi di Ubud, mentre mi sono affidata ad un driver preventivamente contattato dall’Italia per le giornate nelle zone orientali e settentrionali.

Nella zona di Munduk abbiamo noleggiato uno scooter provvisti di patente internazionale (sebbene nessuno la richieda) e la stessa cosa l’abbiamo fatta l’ultimo giorno nella penisola di Bukit. Mentre la zona nord è molto tranquilla e il traffico praticamente non esiste, considerate che altre aree di Bali in alta stagione sono davvero invivibili. Noleggiate il motorino solo se siete molto confidenti alla guida, altrimenti optate per i taxi. Verificate anche sempre le condizioni della vostra assicurazione medica, in caso di incidente.

Spero come sempre che l’articolo vi sia utile per organizzare il vostro prossimo viaggio in questo paese incredibile e sorprendente, che vi invito a visitare con coscienza e particolare accortezza dato il sovraffollamento (e conseguenti problematiche) che caratterizza alcune sue zone.

Alla prossima,

Martina

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Martina

Sono Martina, abito a Padova e nella vita, oltre ad essere un’instancabile viaggiatrice, sono una Web Developer a tempo pieno. Amo la fotografia. Spero di riuscire ad ispirare chi, come me, è animato da una grande passione per la scoperta di posti nuovi.

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