Slovenia: itinerario on the road tra città storiche, terme e parchi

L’itinerario dell’ultimo viaggio in Slovenia ha toccato città e tappe che non avevo mai visitato prima, permettendomi di scoprire nuove zone del paese. La Slovenia mi stupisce ogni volta, sia per le sue immense distese di verde che per le piccole località curate ancora lontane dal turismo di massa. Dopo le esperienze passate alla scoperta di Lubiana, Pirano e del Lago di Bled, ho esplorato aree meno turistiche e più incontaminate.

L’itinerario è cominciato nel nord della Slovenia, più precisamente in Carinzia, e terminato nella zona sud-orientale, la Bela Krajina. Ma scopriamo insieme le tappe di questo sorprendente on the road alla scoperta di cittadine storiche, terme e parchi naturali.

Itinerario on the road in Slovenia tra cittadine storiche, terme e parchi

Ravne na Koroškem

Abbiamo esplorato la zona di Ravne da un punto di vista soprattutto culturale, ma è stato chiaro fin da subito quanto questa cittadina sia orientata allo sport e al benessere. Sono presenti palestre e centri da fare invidia a città ben più grandi e nelle immediate vicinanze non mancano impianti sciistici. Non a caso, Ravne è spesso meta prescelta da squadre sportive per allenamenti e ritiri.

Castello di Ravne

La nostra visita parte dal cuore culturale della cittadina, il castello di Ravne. Più che un castello, dovete immaginarlo come una magione, un palazzo elegante. La sua storia comincia più di 500 anni fa ma nel corso degli anni ha subito vari rimaneggiamenti e cambi di stile. L’attuale aspetto neobarocco si deve ai conti Thurn, che dopo il 1863 ricostruirono l’edificio e allestirono il parco del castello.

Dal 1949 il castello ospita la Biblioteca Centrale della Carinzia di Dr. Franc Sušnik, una sala dedicata a resti romani recuperati nelle vicinanze e, regolarmente, anche mostre d’arte temporanee.

Il parco che circonda il palazzo è piacevolissimo, come anche il l’accogliente cafè interno con affaccio sul verde e tavoli esterni.

Prežihov Voranc Cottage

Ci spostiamo di pochi chilometri e raggiungiamo il Prežihov Voranc Cottage di Kotlje, che dal 1979 è un museo commemorativo dedicato allo scrittore sloveno Lovro Kuhar/Prežihov Voranc (1893-1950).

Si tratta di un caratteristico edificio carinziano di un piccolo contadino (bajtlar) ed il suo interno ci consente di compiere un vero viaggio nel passato ai tempi della giovinezza di Voranc, mentre pezzi autobiografici e letterari esposti ci raccontano la storia del suo lavoro. Troviamo anche un esempio tipico di quella che in Italiano si chiamerebbe cucina nera: tradizionalmente il fuoco in questo ambiente non doveva mai spegnersi, per questo motivo le pareti sono annerite da strati di fuliggine.

Il contesto naturalistico è meraviglioso e da qui si gode anche di una splendida vista sul monte Uršlja e la Hotulja Valley. A pochi minuti, il piccolo lago di Ivarčko può essere una buona tappa per qualche minuto di relax in una giornata di sole.

Slovenj Gradec

Slovenj Gradec è una città di origine medioevale fondata nel XIII secolo e collocata tra il gruppo montuoso Pohorje e il monte Ursula, nella valle del fiume Mislinja. In Slovenia questa cittadina è sinonimo di centro culturale, dove antico e moderno si fondono a ricreare un’atmosfera ricca di stimoli e spunti intressanti.

Eventi molto attesi si svolgono qui ogni anno, tra cui la festa medioevale di giugno.

La casa natale di Hugo Wolf

Una delle visite più interessanti da pianificare a Slovenj Gradec è quella alla casa natale di Hugo Wolf, una delle case barocche più belle del centro cittadino. Wolf è conosciuto come compositore austriaco – trascorse in effetti gran parte della sua vita a Vienna – ma nacque proprio a Slovenj Gradec, nel 1860. La città è molto affezionata al ricordo di questa mente brillante, avviata agli studi musicali dal padre, pianista e violinista dilettante.

Wolf è noto per i suoi oltre 340 lieder, composizioni per voce solista e pianoforte. Il consiglio è di farvi accompagnare in questa casa borghese di tardo Ottocento da una guida, che sicuramente sarà capace di coinvolgervi nel racconto di vita ed opere del personaggio.

Il centro storico

Il centro storico di Slovenj Gradec è raccolto ma piacevole e curato, di stampo medioevale. Dedicate un po’ di tempo a passeggiare per le sue vie. Vi suggerisco, in particolare, una sosta alla Chiesa di Santa Elisabetta e a quella dello Spirito Santo, distano pochi passi.

Dopo queste tappe culturali una pausa è d’obbligo, ancora meglio se in compagnia di uno dei prodotti più tipici della città: il caffè intitolato proprio ad Hugo Wolf. Si tratta di caffè turco accompagnato da panna e, nel mio caso, anche di un delizioso biscottino al miele. Assaggiatelo all’ARS cafè, la location ideale per questa sosta golosa.

Perger 1757

E se di golosità parliamo, non potete lasciare Slovenj Gradec senza conoscere Perger 1757, definito anche “il paradiso del miele”. Qui innovazione e tradizione convivono definendo in modo peculiare storia e successo di questa realtà imprenditoriale, da sempre a conduzione familiare. Una realtà che ha mosso i primi passi con qualche banco in fiere locali ed è oggi arrivata ad esportare i propri prodotti in ben 142 paesi nel mondo.

La passione, la ricerca costante e la dedizione sono gli ingredienti fondamentali che hanno portato Perger alla sua grande e meritata fama, oltre ovviamente a quelli di qualità eccelsa che vengono utilizzati nelle loro ricette. Tra i prodotti più apprezzati e richiesti troviamo biscotti e caramelle, ma anche le famose energy candles.

Ho assaggiato diversi prodotti, ed era tutto delizioso! Vi suggerisco in primis i loro biscotti, acquistatene qualche confezione e portateli a casa con voi.

Certosa di Seitz

La Žiče Charterhouse risale al 1160 circa ed è situata nel comune di Slovenske Konjice nella Bassa Stiria, più precisamente nella valle di San Giovanni Battista. Vi si stabilirono alcuni monaci asceti, che qui fondarono la prima certosa dell’Europa centrale al di fuori della Francia. Abbiamo tuttora testimonianza sia del monastero superiore, sia quello inferiore. Nel primo vivevano dodici monaci seguendo le rigide regole dell’ordine. Il secondo era invece abitato da sedici frati laici, impegnati in diversi mestieri.

È stato uno dei luoghi più affascinanti conosciuti durante questo on the road in Slovenia e vi suggerisco, senza alcun dubbio, di non perderlo.

Se, come me, capiterete da queste parti ad ora di pranzo una sosta da Gastuz è la scelta migliore. Vi troverete infatti nella più antica locanda in Slovenia, operante dal 1467.

Celje

Celje è la terza città più importante della Slovenia ed era nota già in epoca celtica come Kelea (o Celaia) ed il centro città è molto piacevole. Non potete perdere gli scavi romani del Palazzo Knežji Dvor ed l’antico castello castello.

Residenza dei Principi di Celje

La visita dai sotterranei del palazzo dove, su una superficie di circa 1000 mq, si estende la più grande esposizione di rovine della colonia romana di Celeia conservate in situ. Sono visibili parte del decumano (una delle due vie principali), vani di due case romane, mura tardo romane ed i resti delle due torri. Inoltre, busti e statue.

Una visita davvero suggerita se passate di qua, di cui ho apprezzato anche il percorso e l’illuminazione. A fine visita non perdete assolutamente un pranzo o una cena da LALU Bistro: menu e qualità eccezionali!

Castello di Celje

Si tratta di una tappa davvero imperdibile, stiamo infatti parlando del più grande castello medievale di tutta la Slovenia. Le prime fondamenta dell’antico castello risalgono alla seconda metà del XII secolo ed è meglio conosciuto come la dimora dei conti di Celje, la dinastia più influente in Slovenia.

A confronto con la struttura odierna, la prima era molto ridotta perchè comprensiva solo del palazzo romanico, del cortile chiuso e delle mura esterne. Si deve ai conti di Celje la trasformazione a confortevole residenza: vennero aggiunte torrette, edifici commerciali e militari, un palazzo residenziale gotico.

Il castello è stato teatro di saghe familiari che farebbero impallidire i più fantastiosi sceneggiatori, ma per gossip ed intrighi vi rimando alle informatissime guide che potranno accompagnarvi nella visita. Ultima, ma non per importanza, la vista sconfinata di cui si può godere dallo spiazzo panoramico e dalla Torre di Friderik.

A meno che non siate facilmente impressionabili, nei sotterranei del castello troverete un’esposizione dedicata agli strumenti di tortura dell’epoca. Abbastanza cruda (potrebbe essere altrimenti?), ma davvero interessante.

Rimske Terme

Il tempo trascorso al centro termale Rimske Terme è stato poco, ma sufficiente per concedermi qualche ora di relax completo in questa incredibile struttura. Le sue origini sono anticchissime: proprio qui gli antichi romani costruirono una serie di piscine nel 39 a.C.. I benefici apportati dall’acqua termale erano infatti noti e molto apprezzati già al tempo.

Non ho potuto approfittare di uno dei trattamenti estetici, ma ho passato qualche ora nelle piscine interne ed esterne. L’architettura è unica e si distingue da quelle di tutte le altre terme che ho visitato in Italia o in Europa. Il centro termale sorge in una posizione privilegiata, in un contesto verde e fiabesco. Purtroppo il meteo non è stato dalla nostra parte, ma è possibile fare anche delle belle passeggiate nei dintorni.

Nel centro le camere sono divise in stabili differenti, ho soggiornato all’Hotel Rimski dvor e lo consiglio, ottima struttura.

Šentjur

Il nostro on the road in Slovenia prosegue a Šentjur, cittadina posta sulle prime colline a nord della valle del fiume Voglajna. Dirigetevi subito verso la piazza principale, una tra le piazze ad impianto medievale meglio conservate in tutta la Slovenia. Non ho avuto modo di apprezzarla a dovere a causa delle pioggia battente, ma proprio qui si affaccia l’ingresso della prima tappa: Casa Ipavec.

Casa Ipavec

La bella Casa Ipavec ospita una mostra permanente dedicata alla celebre famiglia. Una stirpe di musicisti ma anche di medici, un’affascinante incontro di scienza e arte che ha influenzato la storia artistica di Šentjur e quella, più in generale, della Slovenia.

Qui lavorò anche Jože Plečnik, il più celebre architetto della storia slovena: ne progettò e seguì la ristrutturazione dopo la Seconda guerra mondiale.

Affidatevi ad una delle guide per fare un vero salto nel passato, tra fine Ottocento ed inizio Novecento, e conoscere la storia della famiglia.

Mlin Metnin

L’arte e la passione di Marija mi hanno colpita appena mi sono avvicinata all’oasi di pace e verde in cui sono immersi la sua casa ed i suoi laboratori. Mlin Umetnin si traduce con Mulino dell’Arte. Qui si trova infatti un antico mulino ad acqua in ottimo stato di conservazione.

Marija si occupa sia di pittura che di realizzazione di splendidi prodotti in ceramica, venduti in tutta la regione. Organizza anche eventi di team building e workshop. Ho utilizzato per la prima volta il tornio e mi è piaciuto moltissimo!

Črnomelj

La Bela Krajina (Carniola Bianca) è una delle zone meno chiacchierate della Slovenia, ma vi basterà dare un’occhiata a qualche foto e brochure per inserirla fin da subito nel vostro itinerario. In Italia ne sentiamo parlare poco ma questa zona del paese, che si sviluppa per gran parte al confine con la Croazia lungo il fiume Kolpa, riserva non poche sorprese. Storicamente è sempre stata melting pot di varie popolazioni balcaniche.

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Cosa aspettarsi? Un folclore unico e ancora molto sentito, parchi naturali ed una consolidata tradizione enogastronomica.

Honey Boutique Bibi

La nostra visita si concentra su Črnomelj ed i suoi dintorni.

Prima di tutto varchiamo le porte di Honey Boutique BIBI, negozio e laboratorio di Bernarda. Abbiamo iniziato a conoscere la famosa pogača (una sorta di focaccia) ed assistito alla sua preparazione. Bernarda la propone seguendo la ricetta tradizionale, con il cumino.

La pogača è un prodotto semplice ma davvero delizioso ed appartenente ad una lunga tradizione a cui tutte le persone locali sono molto affezionate. Sa di famiglia e di convivialità, di giornate felici passate in compania. Pensate che esiste anche una sorta di certificazione per identificare la vera ed autentica pogača.

Un’altra specialità del posto sono i pretzel, tanto che giungono notizie dal 1855 in cui si racconta di imprenditrici del tempo che preparavano i pretzel e li vendevano alle fiere. Vorreste provare a prepararli con le vostre mani? Vengono organizzati dei workshop.

Lahinja Landscape Park

Purtroppo il meteo non è stato dalla nostra parte, ma il valore del Lahinja Landscape Park lo si percepisce in ogni caso. L’elemento naturale predominante nel parco è l’acqua nelle sue molteplici forme, che ha plasmato diversi fenomeni naturali e costituisce l’habitat di numerose specie animali e vegetali.

La sua caratteristica principale è il netto contrasto tra il paesaggio carsico e vaste aree di zone umide permanenti o intermittenti. Un posto ideale per una camminata nella natura adatta a tutti, seguendo i diversi percorsi ben segnalati.

Šokec Homestead

L’on the road in Slovenia termina al Šokec Homestead, museo etnografico. Ci troviamo in un esempio unico di architettura rurale: un vero viaggio indietro nel tempo durante il quale Tončka e Boris, in costume tradizionale della Bela Krajina, ci hanno raccontato l’antica tradizione della lavorazione di lana, della canapa e lino.

Quanta storia, quanta tradizione e quanto orgoglio. Sentimenti forti che ho percepito chiaramente in ogni tappa toccata in questo itinerario alla scoperta di alcune delle zone meno turistiche della Slovenia.

Ringrazio Historic Towns e Best Press Story per aver organizzato questo soprendente viaggio.

Alla prossima,

Martina

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Martina

Sono Martina, abito a Padova e nella vita, oltre ad essere un’instancabile viaggiatrice, sono una Web Developer a tempo pieno. Amo la fotografia. Spero di riuscire ad ispirare chi, come me, è animato da una grande passione per la scoperta di posti nuovi.

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