Itinerario alle Isole Lofoten: cosa vedere in 4 giorni

Ci sono viaggi per i quali partiamo con aspettative alte e talvolta capita che le aspettative non solo vengano rispettate, ma addirittura superate. È successo con le Isole Lofoten, in Norvegia: una destinazione che sognavo da tempo, una parte d’Europa – la Scandinavia – a me del tutto nuova (ad eccezione di una rapida visita a Copenhagen), di cui pregustavo già i paesaggi e l’atmosfera. Un’esperienza da cui sono tornata con gli occhi colmi di meraviglia, in compagnia del profumo di cannella e del suono del mare, oltre che con tanta voglia di tornarci presto.

Nell’articolo di oggi vi racconto cosa vedere in quattro giorni alle Lofoten, dantovi tutte le indicazioni su come arrivare, dove dormire e cosa vedere.

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Isole Lofoten: quanti giorni servono?

Sono così entusiasta del viaggio da pensare che alle Lofoten potrei trascorrere delle settimane senza annoiarmi. È però quasi sempre necessario fare i conti con tempo e budget a disposizione. Le Lofoten sono una destinazione piuttoso costosa, dunque è più che normale cercare di ottimizzare la permanenza scegliendo il giusto compromesso tra cose da vedere e durata del soggiorno. D’altro canto tenete presente che il viaggio per raggiungerle sarà abbastanza lungo, quindi una permanenza troppo breve non avrebbe senso.

Suggerisco di dedicare alle Lofoten almeno 4 giorni pieni. Nel mio caso siamo atterrati il venerdì sera ad Evenes e ripartiti il mercoledì all’alba, per poi trascorrere la giornata ad Oslo ed atterrare infine in Italia la sera. Calcolate quindi due giorni aggiuntivi per gli spostamenti, per un totale di sei giorni di viaggio complessivi.

Itinerario alle Isole Lofoten

  • Giorno 1: Venezia > Copenhagen > Oslo > aeroporto di Narvik/Harstad, notte ad Evenes
  • Giorno 2: Glomtinden, Henningsvær, Djeveltrappa, notte a Svolvær
  • Giorno 3: Hamnøy, Sakrisøya, Reinebringen, notte a Sørvågen
  • Giorno 4: Å, Reine, costa nord, notte a Ramberg
  • Giorno 5: Nusfjord, Ryten, notte ad Evenes
  • Giorno 6: scalo lungo ad Oslo e rientro in Italia
Itinerario Colombia

Come arrivare alle Isole Lofoten in Norvegia

Sono sicura che a questro punto sappiate localizzare le Lofoten su una mappa ad occhi chiusi. Stiamo viaggiando decisamente a nord ed una latitudine del genere richiede un viaggio un po’ lungo, vi assicuro che ne varrà la pena.

Raggiungere le Lofoten dall’Italia

Partendo dall’Italia ci sono diversi aeroporti da tenere in considerazione. Nella quasi totalità dei casi passerete per Oslo, per poi proseguire per l’aeroporto di Narvik/Harstad ad Evenes (EVE) o di Bodø (BOO). Ci sarebbero anche aeroporti idealmente più comodi (come Leknes e Svolvær), ma non convengono quasi mai a livello logistico e/o di costo.

Atterrando a Narvik si raggiungono le Lofoten – teniamo come riferimento Svolvær – in circa due ore e mezza di guida, mentre atterrando a Bodø bisogna imbarcarsi sul traghetto per Moskenes (durata di circa 3 ore). Ho optato per la prima opzione in modo da ottimizzare le tempistiche.

Gli aeroporti di Narvik e di Bodø possono essere raggiunti con un viaggio unico dall’Italia comprendente uno o più scali, altrimenti si può atterrare ad Oslo per poi volare verso nord con una prenotazione differente (magari dando un’occhiata alle tariffe Widerøe).

Ho preferito prenotazioni uniche così da essere riprotetta in caso di perdita delle coincidenze. All’andata abbiamo volato con SAS facendo due scali, mentre al ritorno con Norwegian facendo un unico scalo lungo ad Oslo che ci ha permesso di fare un giro in città. I voli sono stati impeccabili ed il viaggio con SAS, sebbene lungo, è stato gestito in modo eccellente sia a livello di volo che di scali, con una puntualità raramente sperimentata altrove.

Raggiungere le Lofoten da altre parti della Norvegia

Nel caso raggiungiate del isole da altre parti del paese parte dei consigli del paragrafo precedente rimangono validi, ma ci tengo a darvi un paio di indicazioni soprattutto se provenite da Tromsø. In questo caso potrete raggiungere le Lofoten in 6-7 ore di strada panoramica, oppure imbarcandovi sull’Hurtigruten (postale dei fiordi), esperienza secondo me da tenere in consideraizone e che in futuro vorrei fare.

Isole Lofoten: come spostarsi

Le Lofoten sono tra le destinazioni per cui reputo il noleggio auto quasi indispensabile. I mezzi pubblici circolano, non fraintendetemi, ma non avere un mezzo privato a disposizione aggiungerebbe più di qualche paletto in termini di libertà ed orari.

Per questo motivo vi suggerisco di consultare con anticipo Discover Cars, un portale di comparazione per il noleggio auto che utilizzo regolarmente per confrontare le migliori offerte delle compagnie attive in loco. Nel caso abbiate dubbi in merito a che cilindrata di auto noleggiare, ci tengo a rassicurarvi: le strade alle Lofoten sono ottime e anche una piccola utilitaria andrà benissimo. Nel caso stiate pianificando un viaggio invernale, inoltre, sappiate che normalmente tutte le auto vengono dotate di gomme chiodate.

Quando andare alle isole Lofoten

Le Lofoten sono un posto così incredibile che ogni periodo dell’anno saprà riservarvi uno spettacolo indimenticabile. Ci sono però alcuni aspetti da considerare dovuti alla collocazione geografica delle isole e al loro clima. Non mi riferisco solo al freddo, che comunque non è da sottovalutare, ma soprattutto alle ore di luce. In questa destinazione, grazie alla sua latitudine (intorno ai 68°N), potrete infatti sperimentare due fenomeni singolari: la notte polare (da inizio dicembre ad inizio gennaio circa) ed il sole di mezzanotte (da fine maggio a metà luglio circa).

Visitare le isole Lofoten in estate

In linea generale il periodo migliore per visitare le Lofoten è l’estate. È facile capire perchè: temperature più miti, giornate più lunghe, sentieri da trekking aperti e percorribili. Il mese in assoluto più gettonato è luglio, per trarre vantaggio delle temperature più calde e del fenomeno del sole di mezzanotte.

È ovviamente anche il più costoso, motivo per il quale ho preferito viaggiare in tarda primavera tra fine maggio ed inizio giugno. I vantaggi sono stati molti: prezzi più accessibili, maggiore facilità nel prenotare alloggi anche per una sola notte (questo mi ha aiutata non poco ad ottimizzare l’itinerario), pochi turisti e fenomeno del sole di mezzanotte presente. Senza dimenticare che tutte le attività commerciali erano aperte (in bassa stagione molte chiudono). Ho anche avuto una gran fortuna con il meteo, per la maggior parte del tempo soleggiato, seppure le temperature fossero ancora basse (intorno ai 10 gradi).

Visitare le isole Lofoten in inverno

Se nel periodo estivo il sole di mezzanotte è un bonus aggiuntivo, il fenomeno della notte polare – seppur affascinante – potrebbe essere un po’ “estremo” e, a livello pratico, limitare eccessivamente le attività. Per questo motivo per un viaggio invernale alle Lofoten vi suggerisco i mesi di febbraio e marzo: le ore di luce aumentano velocemente e ci sono ottime probabilità di ammirare l’aurora boreale. Chiaramente un viaggio invernale non includerà il trekking, quindi sarà un’esperienza diversa ma altrettanto affascinante.

Itinerario di 4 giorni alle Lofoten: cosa fare e cosa vedere

Itinerario Lofoten – Giorno 1: cosa vedere a Svolvær e dintorni

In un viaggio alle Isole Lofoten Svolvær è il punto di partenza ideale per esplorare l’arcipelago. Nel nostro primo giorno di itinerario abbiamo combinato trekking panoramici, villaggi di pescatori e un alloggio tipico davvero suggestivo. La mattina partiamo dall’alloggio in cui abbiamo dormito all’arrivo la sera precedente, a circa mezz’ora dall’aeroporto, ma che non menzionerò perchè – nonostante la location bellissima – ci sono stati diversi problemi con la prenotazione (alcuni anche quasi comici). In ogni caso trovate tutto sulle storie salvate in evidenza su Instagram.

Trekking al Glomtinden: un classico delle Lofoten

Il nostro itinerario inizia con un’escursione al Glomtinden, una delle camminate più accessibili e panoramiche nei dintorni di Svolvær. Il sentiero parte dal lago Rørvikvatnet (abbiamo parcheggiato qui), è lungo circa 6 km e presenta un dislivello di circa 300 metri. È un percorso perfetto per chi vuole iniziare con un trekking non troppo impegnativo, offre viste spettacolari sulle montagne a picco sul mare e sulla costa frastagliata tipica delle Lofoten.

 Vi raccomando di sottoscrivere sempre un’assicurazione medica di viaggio ed in Norvegia la reputo inispensabile sia per i costi del paese che per il tipo di viaggio, che si presta a camminate e trekking anche in luoghi remoti. Seguendo questo link riceverete il 10% di sconto sulle polizze HeyMondo.

Visitare Henningsvær, uno tra i villaggi più pittoreschi

Dopo la camminata ci spostiamo a Henningsvær, conosciuto come la Venezia delle Lofoten (questa cosa mi fa sempre sorridere). Il villaggio è tra i più belli dell’arcipelago ed una passeggiata tra case colorate, ponti e canali sarà molto piacevole. Vi consiglio di arrivare fino al famoso stadio di calcio sul mare e di salire sulla collina accanto per una vista sul villaggio. Lungo il percorso non potrete non notare le tipiche strutture in legno dove vengono essiccati gli stoccafissi.

Per ricaricare le energie vi raccomando una sosta al Lysstøperi og Café, locale accogliente con ottimi dolci e un’atmosfera calda e rilassata. Perfetto per una pausa prima di continuare la giornata.

La Djeveltrappa, la scalinata del Diavolo

Grazie al sole di mezzanotte, a fine primavera le giornate non finiscono mai e si può continuare ad esplorare senza pensare troppo all’orario. Approfittiamo della luce per un secondo breve trekking prima di cena: la Djeveltrappa, conosciuta come “scalinata del Diavolo”. Si tratta di una scalinata che, partendo da questo parcheggio a pagamento, conduce a un punto decisamente panoramico su Svolvær. Da qui partono anche altri sentieri, ideali per chi desidera proseguire l’escursione.

Con più tempo a disposizione, Svolvær è anche il punto di partenza ideale per dei tour in barca:

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Dove dormire a Svolvær: Svinøya Rorbuer

Concludiamo la giornata dormendo in un rorbuer, le tradizionali case dei pescatori, presso gli Svinøya Rorbuer. Una deliziosa casetta vista mare che ci ha assicurato un’esperienza autentica e suggestiva. A fine maggio, grazie agli ultimi giorni di bassa stagione, le tariffe sono ancora convenienti per gli standard locali: una scelta che consiglio assolutamente.

 Dove dormire: Svinøya Rorbuer a Svolvær.

Itinerario Lofoten – Giorno 2: Hamnøy, kayak nel Reinefjord e trekking al Reinebringen

Il secondo giorno del viaggio alle Isole Lofoten è stato indimenticabile ed uno dei più belli di sempre.

Da Svolvær a Hamnøy: viaggio panoramico in auto

La giornata inizia con un tragitto in auto di circa due ore da Svolvær fino a Hamnøy. Il viaggio stesso è parte dell’esperienza: guidare lungo le strade delle Lofoten significa attraversare ponti scenografici, fiordi e montagne che cambiano colore con la luce.

Arrivati a Hamnøy non può mancare lo scatto più celebre dell’arcipelago: i rorbuer rossi che si affacciano sull’acqua, incorniciati da mare, cielo e montagne imponenti. Uno di quei luoghi che sembrano troppo perfetti per essere reali, eppure sono proprio lì, davanti a voi. In questi rorbuer è possibile alloggiare, si tratta degli Eliassen Rorbuer.

hamnoy lofoten cosa vedere

Tour in kayak nel Reinefjord

Da Hamnøy parte anche una delle esperienze più belle che si possano vivere alle Lofoten: il tour in kayak nel Reinefjord. Vi suggerisco di inserirla nel vostro itinerario perchè è un modo unico per scoprire i fiordi da una prospettiva completamente diversa, pagaiando tra le montagne in uno scenario surreale.

Se fino a poco tempo fa qualcuno mi avesse detto che mi sarei ritrovata su un kayak, a pagaiare tra i fiordi norvegesi in una limpida domenica di sole, probabilmente non ci avrei creduto. E invece è successo davvero, ed è stata senza dubbio l’esperienza più emozionante del viaggio alle isole Lofoten.

Per questa avventura ci siamo affidati a Saga Adventures Lofoten, un’agenzia locale specializzata in escursioni guidate in kayak. L’organizzazione è impeccabile e l’attenzione verso i partecipanti rende l’esperienza adatta davvero a tutti. L’escursione ha una durata di circa tre ore, durante le quali si esplora il meraviglioso Reinefjord insieme a una guida esperta.

Una particolarità di questo tour è che non esiste un itinerario fisso: la rotta viene adattata ogni giorno alle condizioni meteo, al vento e alla luce. Questo significa che ogni uscita è diversa dalla precedente, ma tutte hanno una cosa in comune: panorami spettacolari che vi lasceranno senza parole.  Potete prenotare il tour comodamente online e disponibili diversi orari, compresi quelli serali (in estate). Vi suggerisco però di fare sempre affidamento sugli aggiornamenti meteo che vi invieranno in modo da svolgere l’esperienza nel migliore momento possibile.

Sakrisøya e Reine: verso il Reinebringen

Dopo la pausa tra le caratteristiche casette gialle di Sakrisøya proseguiamo fino a Reine, punto di partenza per uno dei trekking più famosi delle Lofoten: il Reinebringen. Consiste in una scalinata piuttosto impegnativa di 1978 gradini che copre un dislivello di poco meno di 500 metri in circa 1km. A parte la fatica, nessuna particolare difficoltà tecnica. Lo sconsiglio però a chi soffre di vertigini. In cima, la ricompensa è una delle viste più spettacolari dell’intero arcipelago: il villaggio di Reine e i fiordi che si aprono tutt’intorno.

Dove dormire: The Tide Rorbuer a Sørvågen

Per la notte ci spostiamo a Sørvågen, dove ancora una volta soggiorniamo in un rorbu. Anche qui l’atmosfera è unica: case dei pescatori trasformate in alloggi accoglienti e con una splendida vista sul mare. È stato l’alloggio più costoso del viaggio anche perchè localizzato nella zona più richiesta, ma sicuramente lo consiglio.

 Dove dormire: The Tide Rorbuer a Sørvågen.

Itinerario Lofoten – Giorno 3: da Å alle spiagge del nord

Dopo due giornate di sole, era quasi inevitabile che pioggia e nuvole si facessero vedere. Ma vi devo confessare una cosa che nei miei articoli leggerete di rado: alle Lofoten i paesaggi sono spettacolari anche con il cielo grigio.

Å: l’ultima città delle Lofoten

La prima tappa di giornata è Å, un villaggio dal nome brevissimo ma ricco di significato. In norvegese “Å” significa “piccolo fiume”, ma rappresenta anche l’ultima lettera dell’alfabeto e, non a caso, è l’ultimo paese raggiungibile lungo la E10, la strada principale che attraversa le Lofoten.

Tra le sue casette di legno e i magazzini dei pescatori si respira ancora l’atmosfera autentica di un villaggio tradizionale. E naturalmente non potevamo esimerci dal provare i famosi kanelbullar del panificio locale: deliziosi, anche se piuttosto costosi (circa 6 euro l’uno).

Reine: una passeggiata nel villaggio più fotografato

Il giorno precedente eravamo stati a Reine per salire al Reinebringen, ma non avevamo avuto il tempo di passeggiare nel villaggio. Nel terzo giorno di itinerario abbiamo recuperato, camminando tra i suoi pontili e rorbuer: non è un caso che sia uno dei luoghi più fotografati di tutta la Norvegia.

Verso la costa nord: natura e spiagge bianche

Lasciamo Reine e ci dirigiamo verso la costa settentrionale delle Lofoten. Qui il paesaggio cambia: più isolato, più selvaggio, ma altrettanto emozionante. Le montagne scendono a picco sull’oceano, mentre lunghe spiagge bianche si aprono improvvisamente davanti agli occhi. Tra le più belle vi segnalo Rambergstranda e Skagsanden, ideali per una passeggiata.

Dove dormire: Lofoten Beach Camp

Per la notte ci spostiamo al Lofoten Beach Camp, direttamente sulla spiaggia. Credetemi, è uno di quei posti che rimangono nel cuore: atmosfera rilassata, piedi sulla sabbia e viste indimenticabili. Si tratta principalmente di un camping, quindi frequentato da camper e van, ma non mancano camere private con cucina e servizi condivisi e la nuova Beach Cabin, un delizioso bungalow con cucina e bagno privati. Abbiamo alloggiato qui ed è stata un’esperienza assolutamente magnifica.

Una volta arrivati non rimane che godersi ogni secondo tra passeggiate, sauna vista mare e sole di mezzanotte. E magari anche una lezione di surf, perché no? Questo posto non lo dimenticherete.

 Dove dormire: Lofoten Beach Camp a Ramberg.

Itinerario Lofoten – Giorno 4: Nusfjord e trekking al Ryten

Siamo giunti all’ultimo giorno di questo viaggio alle Lofoten. Anche oggi il programma è intenso, ma non potevo immaginare modo migliore per concludere questa esperienza.

Nusfjord: un tuffo nella tradizione

La mattina inizia a Nusfjord, uno dei villaggi di pescatori più antichi e meglio conservati della Norvegia. Camminare tra i suoi rorbuer colorati significa fare un vero salto indietro nel tempo. Per entrare nel villaggio è richiesto un contributo di 100 NOK (circa 9 €). Alcuni rorbuer sono oggi alloggi turistici, ma molti sono stati mantenuti a scopo museale per mostrare la vita quotidiana dei pescatori di un tempo. Immancabile una tappa al Bakeri, da cui si sprigiona un irresistibile profumo di cannella.

Un consiglio: non fermatevi solo nelle vie del piccolo centro. Proseguite a piedi in direzione del faro: da lì le viste sul fiordo sono semplicemente spettacolari.

Trekking al Ryten e la vista su Kvalvika

Il viaggio prosegue con quello che per noi è stato il trekking più bello di tutto l’itinerario di quattro giorni alle Lofoten: si tratta del sentiero che porta alla cima del monte Ryten, famoso per la splendida vista sulla baia sottostante, Kvalvika Beach (raggiungibile anche lei con una deviazione).

Parcheggiate l’auto a Fredvang, per la precisione qui. La sosta costa circa 8 euro al giorno. Da qui ha inizio il percorso di 3.5km – in parte su sentiero e in parte su passerelle – che in circa due ore vi condurrà alla cima coprendo 543 metri di dislivello. È un percorso difficile? Non è complesso, c’è solo un breve passaggio in cui aiutarsi con una corda di metallo. È peró adatto solo a chi ha un po’ di confidenza con percorsi di montagna.

Dove dormire: notte vicino all’aeroporto di Narvik/Harstad

Terminato il trekking è il momento di rimettersi in viaggio. Da Fredvang ci attendono oltre quattro ore di auto per raggiungere l’aeroporto di Narvik. Temevo che sarebbe stata una tratta lunga, ma i paesaggi lungo la E10 sono talmente mozzafiato che persino il tempo in auto assume un altro significato.

Il nostro volo parte all’alba, quindi abbiamo scelto di dormire proprio davanti all’aeroporto, all’Aiden by Best Western. Le camere sono fin troppo essenziali, ma il prezzo era imbattibile: circa 100 € con colazione inclusa già dalle 4 del mattino. Una soluzione pratica e conveniente per chi parte presto o arriva tardi.

 Dove dormire: Aiden by Best Western ad Evenes.

Il viaggio è giunto quasi al termine, ci aspetta infatti l’ultima giornata ad Oslo. Spero che il racconto vi sia utile ad organizzare il vostro viaggio alle Lofoten, per me è stata una delle destinazioni più belle di sempre, quindi non posso fare altro che raccomandarvela, perchè non vi deluderà.

Se avete domande o semplicemente se l’itinerario vi è stato utile, un vostro commento qui sotto mi farà moltissimo piacere.

Alla prossima,

Martina

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Martina

Sono Martina, abito a Padova e nella vita, oltre ad essere un’instancabile viaggiatrice, sono una web developer. Adoro viaggiare - e questo lo sapete - ma amo anche la fotografia. Se la vostra curiosità verso la scoperta di posti nuovi non ha mai fine, siete nel posto giusto.

2 Comments

  1. Ci sono stata ad agosto rubacchiando qualche consiglio dalle tue stories di IG 😉 Che dire, è stato un viaggio fantastico, anche se ha piovuto molto, alcuni trekking non li abbiamo fatti e il tour in kayak non siamo riusciti a farlo. Ho avuto però la piccola soddisfazione di dormire nella famosa casa gialla ed è stato molto suggestivo. Mi permetto di suggerire anche un trekking meno “famoso” rispetto al Ryten o al Reinebringen: dalla spiaggia di Yttresand Beach parte un bel sentiero fino al punto panoramico di Røren, molto molto bello!

    • Ciao Monica,

      grazie mille per aver condiviso la tua esperienza! 🙂

      Dormire nella famosa casa gialla deve essere stato quasi emozionante, ed il consiglio sul sentiero è prezioso.
      Mi dispiace per il meteo, da quelle parti in effetti è imprevedibile, ma in fondo la bellezza dei posti non ne risente.
      E poi, ci sarà sempre una buona occasione per tornare in futuro!

      Martina

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