Viaggio in Colombia fai da te: itinerario di due settimane

La Colombia è stata la mia porta d’accesso al Sud America: il primo viaggio mi ha portata in questo paese, attirata dai colori, dalle persone, dalla sua natura e dalla biodiversità, tra le maggiori al mondo. Questo articolo vi sarà utile per pianificare in autonomia il vostro viaggio in Colombia di due settimane, grazie ai suggerimenti sulle tappe, gli spostamenti e le attività da non perdere.

Cosa ho portato a casa da questo viaggio? Tanti sorrisi, alcuni dei paesaggi più belli e sconfinati visti nella vita, il concetto di colore “verde Colombia” e la convinzione che i pregiudizi spesso esistono per essere superati. E che viaggiare, viaggiare veramente intendo, serve anche a questo.

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Itinerario fai da te: quando andare in Colombia

Sono necessarie delle considerazioni su zone specifiche del paese – e ne parleremo in merito all’Amazzonia Colombiana – ma il periodo generalmente migliore per visitare la Colombia è quello che va da dicembre a marzo, considerata la stagione secca in gran parte del paese. Gli altri mesi tendono ad essere molto umidi e piovosi, con una pausa tra luglio e agosto, motivo per cui la Colombia è considerata una destinazione adatta anche ad un viaggio estivo. Il mio viaggio è stato tra la fine di febbraio e l’inizio di marzo.

In Colombia aspettatevi in ogni caso un meteo piuttosto variabile soprattutto nelle tappe in altitudine, che in un itinerario classico sono numerose, a partire dalla capitale Bogotà. D’altro canto dei paesaggi così verdi e ricchi di flora e fauna non potrebbero esistere con un clima più secco. Anche le temperature, sempre per via dell’altitudine, variano molto. Siamo passati dal piumino leggero al costume in pochi giorni e come si può immaginare la costa caraibica è la zona dal meteo più stabile e caldo durante la stagione secca.

Documenti necessari per l’ingresso in Colombia

Il passaporto deve essere valido almeno per la durata prevista del soggiorno ed in buone condizioni. Non è richiesto il visto per soggiorni a scopo turistico fino a 90 giorni. Ai fini dell’ingresso in Colombia, però, è necessario compilare prima della partenza il modello Check-Mig. In caso di mancata compilazione del modello, la compagnia area potrà negare l’imbarco.

Dato che norme e requisiti di ingresso possono variare anche repentinamente, vi suggerisco di fare sempre affidamento alla scheda paese su Viaggiare Sicuri.

Assicurazione medica di viaggio

Nei viaggi intercontinentali per me l’assicurazione medica è irrinunciabile. A cosa serve? Vi viene in aiuto in scenari poco piacevoli e serve a coprire eventuali spese mediche (ma anche di rimpatrio e di interruzione del viaggio) nel malaugurato caso ne aveste bisogno.

In Europa infatti la nostra tessera sanitaria ci garantisce assistenza, ma fuori dal continente non è così e, senza un’assicurazione, potremmo essere costretti a spendere cifre davvero alte per essere assistiti in caso di necessità. In aggiunta, potrete anche scegliere il pacchetto che vi assicura in caso di cancellazione del viaggio.

Vi suggerisco di affidarvi ad HeyMondo e, calcolando un preventivo tramite questo link, otterrete uno sconto immediato del 10%.

Due settimane in Colombia: l’itinerario in breve

Per la precisione ho trascorso in Colombia qualche giorno in più di due settimane, 17 giorni, includendo i voli intercontinentali con atterraggio in Italia il diciottesimo giorno. Per semplicità ho deciso di dedicare questo articolo ad un itinerario di due settimane, continuando nella lettura troverete alcune considerazioni per adattare il viaggio ad una durata leggermente più breve della mia.

Itinerario in Colombia

  • Giorno 1: Arrivo a Bogotá
  • Giorno 2: Bogotá
  • Giorni 3–4–5: Amazzonia
  • Giorni 6–7–8: Salento ed Eje Cafetero
  • Giorno 9: Medellín
  • Giorno 10: Guatapé e la Piedra del Peñol
  • Giorni 11–12: Cartagena
  • Giorni 13–14–15–16: Islas del Rosario
  • Giorno 1777: Bogotá
Itinerario Colombia

Itinerario fai da te: cosa vedere in Colombia in due settimane

Cosa vedere a Bogotà, la capitale della Colombia

Il nostro volo Iberia atterra a Bogotà nel tardo pomeriggio. Per spostarci verso il nostro hotel abbiamo preso un taxi, ma se siete in vena di approcciarvi fin da subito ai mezzi pubblici dopo il lungo volo, le opzioni non mancano. In alternativa potete anche concordare un pick-up con il vostro hotel, ma di rado è una soluzione conveniente a livello economico.

Bogotà merita un contenuto dedicato, quindi vi rimando all’approfondimento:

Dove dormire a Bogotà

La maggior parte delle sistemazioni si divide in due macro aree della città: a sud La Candelaria, il quartiere più storico di cui parleremo tra poco, e la zona più a nord che comprende quartieri come Chapinero (che a sua volta comprende Zona G, Zona Rosa, Zona T). Si tratta di aree più moderne e meno tradizionali, ma ricche di locali e ristoranti oltre che – a detta di molti – più sicure.

A Bogotà non ci siamo mai sentiti in pericolo e anche La Candelaria, di giorno, mi è sembrato un posto abbastanza tranquillo (con tutte le dovute considerazioni che trovate a fine articolo). D’altro canto non abbiamo frequentato la zona di sera dunque non posso fare un vero e proprio confronto, ma posso confermare che nel nostro alloggio ci siamo trovati molto bene, sia come servizi che come posizione.

A questo proposito, se sceglierete di dormire nei quartieri che ho menzionato, vi consiglio di non spingervi troppo a nord. Sono via via sempre più impersonali ed internazionali, un po’ troppo. Inoltre la distanza da La Candelaria – che rimane la zona più ricca di punti di interesse – aumenterà. Ed il traffico a Bogotà può essere sfidante!

 Dove dormire a Bogotà in Zona G: Nico Apartasuites.

Amazzonia colombiana: come arrivare, cosa vedere, dove dormire

Con un volo all’alba raggiungiamo una delle mete più desiderate di questo viaggio in Colombia: l’Amazzonia. L’aeroporto di riferimento è Leticia, tenete presente che i voli non sono molto frequenti e che i collegamenti ci sono solo con la capitale.

L’Amazzonia è un’esperienza unica che va affrontata e pianificata con attenzione ed accortezza. Per me è stata una tappa decisiva ed entusiasmante del viaggio, è senza dubbio l’esperienza più immersiva nella natura che abbia mai fatto. Le ho dedicato un articolo dettagliato.

Salento e l’Eje Cafetero

Dopo tre giorni trascorsi in Amazzonia, dedichiamo una giornata allo spostamento verso Salento e la zona dell’Eje Cafetero, tappa per me imprescindibile in qualsiasi itinerario in Colombia, anche quelli più brevi del mio. Perchè è servita una giornata intera? Come vi accennavo Leticia è collegata solo con Bogotà, dunque uno scalo è necessario per raggiungere, poi, la zona dell’Eje Cafetero.

Tutte le informazioni pratiche su questa tappa, cosa vedere, cosa fare e dove dormire, le trovate nell’articolo dedicato.

Medellin

La nostra permanenza in città è stata breve, ma sufficiente per visitare le due tappe che avevo pianificato. Abbiamo infatti trascorso a Medellin due notti, ma alla città vera e propria abbiamo dedicato la prima giornata. La seconda, invece, l’abbiamo trascorsa in altre località partecipando ad un tour di cui trovate informazioni poco sotto.

Per il tragitto dall’aeroporto al centro il taxi è sempre un’opzione conveniente in Colombia, ma in questo caso il bus Combuses che collega l’aeroporto al San Diego Mall (da cui più proseguire in taxi per l’ultima tratta) è davvero comodo. Costo 4 euro circa.

Cosa vedere a Medellin in un giorno

La nostra giornata in città è iniziata – subito dopo essere atterrati la mattina presto – con un giro a La Candelaria e più precisamente a Plaza Botero, che ospita 23 opere dell’artista: un vero museo a cielo aperto!

Per quanto riguarda questa zona di Medellin, La Candelaria, il consiglio è di non allontanarsi molto dalla piazza perché non è un’area particolarmente sicura. Vi suggerisco quindi di fare un giro tra le sculture ed eventualmente visitare il Palacio de la Cultura Rafael Uribe (ha una bella terrazza) o il Museo de Antioquia. Specifico che è un’area molto turistica quindi è normalissimo passare di qui, non abbiate timore. Semplicemente occhi aperti e considerate che potrete vedere un po’ di disagio in giro. Molte persone lamentano l’insistenza dei venditori ambulanti, ma questo non l’ho riscontrato.

Il pomeriggio della nostra giornata a Medellin è invece stato dedicato ad una parte imperdibile della città, e che molto probabilmente avete già sentito nominare: la Comuna 13. La Comuna 13 di Medellín è un’area storicamente caratterizzata da povertà e violenza, nonchè una delle zone chiave per il narcotraffico e le guerre tra bande negli anni ’80 e ’90. Questo per la sua posizione, sul fianco della montagna, ma anche per il labirinto di viette che la caratterizza. Pensate che veniva definito non solo il posto più pericoloso della Colombia, ma di tutto il mondo.

Negli ultimi anni ha visto una grande trasformazione grazie a progetti di recupero urbano e sociale che sono cominciati quando, nel 2012, sono state installate delle scale mobili che collegano la comuna al resto della città, diminuendone l’isolamento. Famosa per la sua arte di strada, i murales e la cultura locale, è diventata una destinazione turistica che racconta una storia di resilienza e speranza.

Il mio suggerimento è di visitare questa zona con un tour guidato. Non tanto perché sia pericolosa (dalle mie storie su Instagram intuite facilmente che atmosfera si respira) ma più per conoscerne la storia e i trascorsi. Senza un po’ di contesto questo posto apparirebbe solo come un enorme parco giochi fatto di eccessi. Eccessi che si “perdonano” e fanno sorridere se invece si ha presente in che situazione si viveva (e moriva) qui fino a pochi decenni fa. Vi assicuro che camminare per queste vie e poi, scostando lo sguardo, vedere in lontananza La Escombrera – la zona in cui sono stati sotterrati i corpi di centinaia di persone assassinate e desaparecidos – fa un certo effetto.

Vi lascio alcune opzioni per dei tour guidati validi:

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Dove dormire a Medellin

Anche a Medellin abbiamo deciso di alloggiare in una zona che viene definita – praticamente all’unanimità – la più sicura della città: El Poblado. È una zona sicuramente turistica, un po’ confusionaria e dedicata agli stranieri, ma ci siamo trovati bene. Abbiamo scelto una sistemazione essenziale ma piena di personalità, da cui non siamo stati delusi. Il prezzo inoltre era davvero vantaggioso (Medellin non è particolarmente economica in fatto di alloggi).

Durante il viaggio mi è stata consigliata varie volte anche la zona di Laureles, altrettanto sicura e un po’ meno sfruttata a livello turistico. Tenetela presente!

 Dove dormire a Medellin nel quartiere El Poblado: Refugio del Jaguar.

Guatapé e la Piedra del Peñol

L’itinerario che comprende la Piedra del Peñol, Guatapé ed il giro in barca nella sua laguna è l’escursione giornaliera più gettonata quando si visita Medellin. Questa volta, per ottimizzare tempi e spostamenti, abbiamo preferito optare per un tour organizzato.

Non siamo stati troppo fortunati con la guida, il suo Inglese era davvero poco comprensibile, ma nel complesso la giornata è andata molto bene. La Laguna di Guatapé è un posto affascinaente e la sua vista dalla cima della Piedra del Peñol ricompensa la fatica della salita. Anche il giro in barca a fine giornata è stato molto piacevole, complice il bel tempo. Si vede chiaramente anche ciò che rimane della Finca La Manuela, appartenuta a Pablo Escobar. Se avete tempo a disposizione, le sponde della laguna propongono delle sistemazioni davvero interessanti e di buon livello, un paio di giorni di relax qui non devono essere affatto male.

Guatapé è invece una cittadina coloratissima e molto turistica, anche se basta allontanarsi di qualche passo dalle vie principali per trovare un’atmosfera tranquilla. Vi suggerisco anche di salire sulla terrazza del Cafe La Vina, per un caffè – o quello che preferite – con vista sulla bella Plazoleta de Los Zócalos. A proposito, gli zócalos sono una tipicità di Guatapé. Si tratta delle parti inferiori delle facciate degli edifici, realizzate in muratura o cemento e decorate a mano con colori e figure.

Cosa vedere a Cartagena, la città più bella della Colombia

Qué linda, Cartagena! Sarà anche la città più turistica della Colombia, ma il suo fascino è innegabile. Con un paio di giorni a disposizione ci sono alcune esperienze che vi consiglio assolutamente di non perdere. Innazitutto un walking tour del centro storico vi permetterà di scoprire la storia affascinante di questa città coloniale, tra mura antiche e piazze. Cartagena infatti non è solo un susseguirsi di locali e vie fotogeniche, ha dei trascorsi che vale assolutamente la pena scoprire.

  Dai un’occhiata a questo free tour di Cartagena.

Concedetevi anche una pausa al Parque del Centenario, dove potrete avvistare abbastanza facilmente bradipi e scimmiette tra gli alberi. Non date retta a chi vorrà indicarvi dove avvistarli, li vedrete in autonomia con facilità, inoltre queste persone vi chiederebbero sicuramente del denaro in cambio.

Per una merenda tra le vie del centro Ábaco Libros y Café è perfetto per una fetta di torta e un buon caffè in una delle librerie più caratteristiche della città. Per il tramonto, invece, le mura storiche saranno lo spot migliore.

Altra zona da non perdere è quella di Getsemaní: ricca di vita e steet art, è anche la zona che abbiamo scelto per soggiornare e ne siamo stati molto felici. La sera qui l’offerta di street food non manca, nella piazza principale e nelle vie limitrofe, ma vi consiglio anche il ristorante Rebelión Alma & Sabor.

 Dove dormire a Cartagena nel quartiere di Getsemani: Casa Morarira.

Dove andare al mare in Colombia: le Islas del Rosario

Dedicherò all’argomento “Dove andare al mare in Colombia” un articolo più approfondito. In quello che state leggendo, dedicato al mio itinerario di poco più di due settimane, mi limiterò a raccontarvi la mia esperienza. Ero certa di voler pianificare qualche giorno al mare alla fine del viaggio, cosa che amo sempre fare nei nostri itinerari (ad esempio in Cambogia ed in Thailandia), sapevo di volere una soluzione facilmente raggiungibile, ma allo stesso tempo un’atmosfera più esotica e tranquilla di quella delle spiagge affollate nei pressi di Cartagena.

Tutte queste caratteristiche sono state soddisfatte dalla piccola struttura ad Isla Marina, facente parte dell’arcipelago delle Isals del Rosario, che abbiamo scelto per tre giorni di puro relax. Si parte dal Muelle La Bodeguita ed in circa un’ora, un’ora e mezza di barca (dipende dalle condizioni del mare) si approda sull’isola. Anche se piuttosto costoso, abbiamo preferito optare per il trasfer fornito dall’hotel.

 Dove dormire nelle Islas del Rosario: Fragata Island House.

Fragata Island House è la scelta perfetta se cercate relax, bel mare e ritmi lenti. È una struttura molto piccola, i servizi e le attività a disposizione degli ospiti sono limitati, ma noi ne siamo stati soddisfatti. Qui troverete il mare più bello della Colombia? Non proprio, per trovarlo bisogna spostarsi ulteriormente. Troverete bel mare? Assolutamente sì, come potete vedere dalle foto qui sotto.

La Colombia è un paese sicuro?

Questa è una domanda che mi viene posta spesso perchè come sapete la Colombia non gode di ottima fama in merito alla sicurezza. Sarò sincera: persino noi siamo partiti un po’ intimoriti, anche condizionati dalle reazioni quasi incredule ricevute da diverse persone alla comunicazione della nostra prossima destinazione.

In realtà non ci siamo mai sentiti in pericolo, in nessuna parte del paese. Va detto che in questo viaggio valgono sempre i suggerimenti di attenersi alle rotte più turistiche (dalle quali non ci siamo mai discostati), di non esporre oggetti di valore e in generale di evitare quanto più possibile situazioni di potenziale pericolo. Viaggiare in Colombia, ma in generale in Sud America, richiede sicuramente qualche attenzione aggiuntiva – non è come viaggiare in Sud Est Asiatico, va detto – ma nulla che secondo me dovrebbe precludervi di visitare una destinazione che vi appassiona.

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Cosa vedere in Colombia con meno tempo?

Se siete arrivati qui alla ricerca di un itinerario di due settimane spostamenti compresi, lo ammetto, ho un po’ barato. Come vi ho raccontato all’inizio dell’articolo il mio viaggio è durato in realtà un paio di giorni in più. Suggerirvi una tappa a cui rinunciare è davvero difficile, ma so che in tanti casi non c’è flessibilità. Del mio viaggio onestamente non cambierei nulla ma, se dovessi rimuovere una tappa, forse sceglierei Medellin. Non perchè non sia stata contenta di averla vista, anzi, ritengo che sia fondamentale per conoscere almeno un pochino la storia di questo paese, ma solo perchè ho amato troppo le altre tappe per rinunciarvi.

Sarebbe la scelta più indicata per chiunque? Non è detto. Ad esempio se l’idea dell’Amazzonia vi intimorisce, potrebbe essere quella la tappa a cui rinunciare. Come al solito è soggettivo ed il mio servizio di travel design può sicuramente aiutarvi a strutturare l’itinerario più adatto a voi.

Il nostro viaggio giunge al termine, con un’ultima giornata a Bogotà prima di iniziare il viaggio di rientro verso l’Europa. La Colombia è stata una meta sorprendente ed entuasiasmante, che ci ha ricordato non solo quanto sia bello viaggiare in paesi lontani, ma anche superare i pregiudizi e gli stereotipi.

Penso che il paese sia cambiato – e stia cambiando – profondamente rispetto a un paio di decenni fa. Ma purtroppo la fama, soprattutto se cattiva, è difficile da sradicare. E sapete chi si fa più influenzare in questo senso rimanendo ancorato agli stereoptipi e al “sentito dire”? Gli Italiani, ovviamente.

Avete domande sul viaggio? Vi leggo nei commenti.

Alla prossima,

Martina

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Martina

Sono Martina, abito a Padova e nella vita, oltre ad essere un’instancabile viaggiatrice, sono una web developer. Adoro viaggiare - e questo lo sapete - ma amo anche la fotografia. Se la vostra curiosità verso la scoperta di posti nuovi non ha mai fine, siete nel posto giusto.

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